
La scritta comparsa sulle vetrine dell’ambulatorio dentistico della città
Imola, 11 giugno 2020 - Una scritta a caratteri cubitali: 'Ladri'. E’ rossa come il sangue e prende le due vetrine di Dentix su via Callegherie. Dietro il deprecabile gesto firmato nella notte fra martedì e ieri con una bomboletta spray, potrebbe esserci la furia di un cliente insoddisfatto, dopo che la clinica dentale di via Appia non ha più riaperto in seguito al lockdown. Troppo forte la crisi per il gruppo spagnolo, già da tempo sull’orlo del precipizio: a marzo Dentix aveva presentato la richiesta di un concordato preventivo, ha venduto le cliniche in Portogallo e messo in vendita, ma senza ancora trovare un acquirente, anche quelle italiane.
Tra le sedi messe in vendita da Dentix potrebbe esserci anche quella di Imola. Il risultato è che a oggi ci sono decine di clienti con "cure lasciate a metà, finanziamenti fino a 10mila euro rimasti aperti senza aver di fatto eseguito alcun trattamento", è stata la denuncia nei giorni passati delle associazioni dei consumatori. Oggi le luci rosa restano spente nella bianchissima clinica di via Appia, e le scritte ingiuriose comparse ieri mattina non si sono fermate solamente alle vetrine, ma sono proseguite fin sul cartello affisso fuori all’ingresso. "Siete ladri, ladri, ladri" recita il graffito scritto a pennarello. Poco più in basso, il numero del call-center di Dentix, che da settimane condanna chiunque telefoni a decine di minuti d’attesa con la cornetta in mano. Basta provare a chiamare una manciata di volte per capire che probabilmente non risponderà nessuno. Se i pazienti sono andati su tutte le furie, i lavoratori non ridono di certo: gli oltre 60 laboratori sparsi 12 regioni contano oltre 400 dipendenti e per loro è "fortissima la preoccupazione".
Lanciano l’allarme i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. Se le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra altrettanto si può dire per i dipendenti "preoccupati sia per il loro impiego che per la salute dei clienti". "I dentisti – aggiungono i sindacati – erano estranei alla gestione organizzativa, e si sono trovati, in questi mesi a dover sopperire alla mancanza di comunicazione della società con la clientela che appunto è andata a chiedere aiuto alle associazioni di difesa dei consumatori" Ma intanto le cliniche restano chiuse e al telefono nessuno risponde.