Dpcm ristoranti Imola. Il grido di dolore delle attività "Così chiudiamo"

Manifestazione davanti al palazzo municipale Il sindaco: "Lavoreremo su nuovi eventi in sicurezza"

La protesta in piazza Matteotti (Isolapress)

La protesta in piazza Matteotti (Isolapress)

Imola, 29 ottobre 2020 -Stringono in mano il filo dei palloncini neri come listati a lutto, in una piazza deserta poi riempita di rabbia. Il cuore di Imola segue l’esempio di tante altre città d’Italia: baristi, ristoratori e commercianti si sono trovati ieri mattina per gridare la loro difficoltà davanti alla stretta del nuovo decreto. Distanziati, con le mascherine, seduti sulle sedie portate dai loro negozi e appoggiate sui lastroni di porfido di piazza Matteotti. "Misure, quelle del nuovo Dpcm, che ci impediscono di lavorare – a parlare davanti ai colleghi, è la titolare del bar Mojito, Valentina Zerbini –. A marzo la chiusura, poi, prima dell’estate, ci è stato detto di adeguarci con plexiglas, mascherine e igienizzazione continua: a questo punto ci saremmo aspettati un aiuto per chi ha sempre rispettato le regole. Chiuderci così, la sera, e promettere solo degli ammortizzatori sociali, delle specie di ’paghette’, non è dignitoso per chi ha deciso di investire nel proprio talento, aprendo una partita iva".

Il focus Dpcm Conte, Bonaccini. "In arrivo 10 milioni per le attività colpite" L’iniziativa, partita da una chat di gruppo e poi estesa ai commercianti del centro, ha coinvolto poco meno di 200 persone, tutte – e questo dobbiamo dirlo – rigorosamente rispettose delle regole anti-contagio. Una manifestazione per la quale si è congratulato anche il sindaco, Marco Panieri: "Per i toni, per le modalità coerenti con il momento". Un palco ideale quello della piazza, da cui il Primo cittadino ha purtroppo anche annunciato l’ufficialità del Gp a porte chiuse, ennesima doccia fredda per la città intera. Panieri, che ha seguito l’evento dal primo all’ultimo minuto ha assicurato che il Comune "sarà vicino ai commercianti, costretti a fare i conti con un’ennesima sfida. Il nuovo decreto, che mette al primo posto la salute, si scontra con quella che è la quotidianità. Cercheremo di metterci a vostra disposizione, lavorando su aiuti concreti e nuovi eventi organizzati in sicurezza, attivando le poche leve che come Comune abbiamo, dalla deroga all’occupazione suolo pubblico agli sgravi sulla Tari".

Voci contro Dpcm, Covid e ristoranti "Paghiamo l’incompetenza di chi governa" Una piccola delegazione di commercianti, proprio l’altra sera aveva già incontrato il Sindaco, tra loro anche Elisabetta Sangiorgi (titolare di due negozi, ’Peter Pan’ e ’Angel’): "Noi non abbiamo l’obbligo di chiusura delle attività alle 18 come bar e ristoranti – spiega –, ma per solidarietà abbiamo comunque deciso di scendere in piazza al loro fianco e sostenerli. Senza di loro, la sera, la città si svuota". Un allarme generalizzato insomma, che si estende anche ai cosiddetti lavoratori dello spettacolo, come Samanta Sonsini, dell’arci ’Estro’. "Siamo tutti di nuovo fermi ora: dopo gli investimenti, dopo la fatica fatta veniamo ripagati con una moneta che non ci meritiamo. Dietro ogni canzone, dietro ogni spettacolo c’è un’intera filiera al lavoro, un complesso meccanismo in cui tutto va in tilt se un solo meccanismo si arresta". Non mancano le testimonianze anche da parte di quest’ultima categoria, come quella di Giada Maragno, cantante imolese doc che normalmente calca i palchi di tutto il mondo e ora costretta a casa. "L’ultimo spettacolo? L’ho fatto in Olanda, a Marzo, poi basta, sono tornata qui,a lavorare, per quel che si poteva, nel chiosco delle piadine di mia mamma. Già, perché io sono nata e cresciuta nella ristorazione, oggi l’unica cosa rimasta. Ma la ciò che vorrei di più è poter tornare a fare il mio lavoro: cantare". E in mezzo alla piazza intona al microfono ’Nel blu dipinto di blu’, con la speranza, presto, di poter tornare tutti a volare.