Famiglie Arcobaleno, rettificato l'atto di nascita. Ora Olivia ha due mamme

La sindaca di Imola Sangiorgi accoglie la richesta della coppia evitando il tribunale. L’avvocato Giarratano: "Un gesto di grande civiltà"

Le mamme della piccola Olivia con la sindaca Sangiorgi

Le mamme della piccola Olivia con la sindaca Sangiorgi

Imola, 13 ottobre 2018 - Ora Olivia ha ufficialmente due mamme. La sindaca Manuela Sangiorgi ha infatti rettificato l’atto di nascita di una bimba di due anni, figlia di due donne.

L’atto, infatti, era stato inizialmente registrato con la sola madre biologica. Poi, però, la coppia aveva intrapreso il percorso per il riconoscimento della stepchild adoption. Ma «il confronto e la collaborazione tra la sindaca e l’avvocato delle due donne, Michele Giarratano del team legale di Famiglie Arcobaleno – come si legge sul sito Gaypost.it – ha permesso che si arrivasse prima alla rettifica dell’atto di nascita senza passare dal tribunale».

«Abbiamo raggiunto un importante traguardo – commenta a caldo l’avvocato Giarratano –. La piccola Olivia è stata concepita grazie alla procreazione assistita avvenuta all’estero e le due mamme sono unite civilmente. Il primo cittadino, quindi, ha semplicemente applicato la legge e non possiamo che apprezzare la sua collaborazione».

Giarratano, tra l’altro, cita una recente ordinanza del tribunale di Bologna che va proprio in questa direzione.

«Alcuni mesi fa – spiega infatti il legale – presentammo ricorso contro il Comune di Molinella che, all’epoca dei fatti, quando era appena entrata in vigore la legge Cirinnà sulle unioni civili, si oppose al riconoscimento richiesto da altre due mamme, forse non avendo ancora ben chiari gli effetti del provvedimento da poco adottato. Il pronunciamento del tribunale, invece, andò nella direzione opposta sottolineando che l’interesse del minore viene prima di ogni altra cosa».

Insomma, Famiglie Arcobaleno, ribadisce con forza che «tutti i bambini hanno diritto a essere riconosciuti da entrambi i genitori, al di là che si tratti di una famiglia eterosessuale od omosessuale».

«L’Emilia Romagna – conclude Giarratano – è una delle regioni più avanzate in materia di diritti civili. Non posso, però, non constatare come il futuro di centinaia di bambini e di bambine sia lasciato alla buona volontà dei singoli amministratori e al buon senso dei giudici. Una situazione che genera discriminazioni sullo stesso suolo italiano, davanti a un vuoto normativo ormai non più tollerabile».

Per le mamme di Olivia e il team di Famiglie Arcobaleno la speranza è quindi che altri comuni seguano l’esempio di Imola, ma anche di Torino (altra città amministrata dai Cinquestelle ndr). Un’onda arcobaleno che conclude Giarratano, «deve raggiungere la stessa Capitale».