
Formula Imola in attivo. Bilancio, utile di 330mila euro. Ora si apre la partita del Cda
Conti ok per Formula Imola. La società di gestione dell’attività dell’Autodromo, che tante volte in passato ha tribolato per i bilanci in rosso, chiude il 2023 con utile di circa 330mila euro. Nonostante la forte riduzione del fatturato rispetto al 2022 (gonfiato all’epoca da una maxi-partita di giro con Aci sui biglietti del Gp di F1), alla fine il risultato di esercizio è migliore rispetto ai 307mila euro dell’anno nel quale l’Enzo e Dino Ferrari ospitò il ritorno del Circus a porte aperte e tre grandi concerti estivi.
Si realizza insomma la previsione fatta lo scorso autunno da Augusto Machirelli, l’uomo dei conti nel Cda di Formula Imola. "Ci aspettiamo una chiusura in utile", assicurò Machirelli, costretto a fare i conti con l’annullamento del Gp di maggio 2023. Un appuntamento, quello saltato causa alluvione, che ha fatto risparmiare il pagamento della ‘tassa’ per la gara (circa 25 milioni) a Governo, Regione, Con.Ami e Aci. Ma per il quale Formula Imola ha comunque fatturato una serie di servizi organizzativi (dall’hospitality all’allestimento delle tribune provvisorie) alla stessa Aci, che alla fine ha pagato quanto non è stato possibile annullare una volta arrivata, pochi giorni prima di scendere in pista, la notizia della cancellazione del Gp.
"Un evento da 10 milioni di costi si è chiuso con un successo per noi grazie a una corretta gestione – disse in autunno Machirelli –. Si è scesi a 7,2 milioni, con una diluizione del pagamento dei fornitori completata integralmente".
A questo punto, per Formula Imola si apre una nuova fase: all’approvazione del bilancio era legata infatti la permanenza del Cda presieduto dal presidente Gian Carlo Minardi. E anche il contratto del direttore generale Pietro Benvenuti è ormai arrivato a scadenza. L’auspicio di Con.Ami (socio unico della Spa) e Comune è di andare avanti nel segno della continuità anche se, nel caso di Minardi, il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve.
Le buone notizie per il Con.Ami (che chiude il suo 2023 con utile di oltre 13 milioni spinto tra l’altro dai maxi-dividendi Hera arrivati a 13,6 milioni e dalla mancata erogazione del contributo di due milioni per il Gp) arrivano però anche dal bilancio della ‘sua’ IF. La società di promozione turistica ha infatti superato anche quest’anno il milione di euro di fatturato, soglia al di sotto della quale la Corte dei Conti tornerebbe a chiedere al Consorzio pubblico di dismettere le quote della partecipata.