Frane nella Vallata Comuni in ginocchio: "Le strade sono a pezzi Abbiamo pochi fondi"

I sindaci di Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casalfiumanese lanciano l’allarme sulla mancanza di risorse "Tanti gli interventi in questi giorni, ma ora facciamo fatica".

Frane nella Vallata  Comuni in ginocchio:  "Le strade sono a pezzi  Abbiamo pochi fondi"

Frane nella Vallata Comuni in ginocchio: "Le strade sono a pezzi Abbiamo pochi fondi"

di Mattia Grandi

Con una viabilità della vallata del Santerno da ridisegnare in toto, i quattro sindaci dell’area collinare del circondario sono costretti agli straordinari. Frane e smottamenti insistono su diverse strade provinciali, decine di arterie comunali e centinaia di vicinali ad uso pubblico e privato. Una fotografia disarmante che, alla luce dell’impegno dello Stato per gli interventi di somma urgenza annunciati domenica dal ministro Matteo Salvini, torna di stretta attualità. Micro opere di ricucitura, in molti casi già avviate, per sanare le situazioni di pericolo sul territorio. E con le casse dei municipi sempre più a secco, ogni passo in avanti rischia, paradossalmente, di mandare gambe all’aria i bilanci degli enti.

"La numerosità delle frane e il volume dei danni che insistono sulla viabilità pubblica comunale è di gran lunga superiore a Castel del Rio rispetto ad altre parti – fa pochi giri di parole il sindaco alidosiano Alberto Baldazzi –. Impossibile fare un elenco dei punti critici. Abbiamo liberato almeno 70 interruzioni e dobbiamo ringraziare ditte e volontari che si sono prodigati fin dalle primissime ore dell’emergenza". Con il conteggio, dal quale mancano ancora un paio di preventivi, che supera già quota 150mila euro. Capitali ingenti per un abitato da poco più di mille anime.

La buona notizia di giornata arriva dalla Città metropolitana con l’istituzione, in orari di lavoro, dei sensi unici alternati sulle strade Bordona e Montanara sud verso Moraduccio fino al termine dei cantieri previsto per fine luglio. Resta la piaga della provinciale Sillaro, all’altezza di Belvedere, con la frazione di Giugnola isolata dopo il collasso del ponte della Dogana.

Non va meglio a Fontanelice: "La situazione della Provinciale 33 che collega il paese a Casola Valsenio è drammatica – taglia corto il primo cittadino Gabriele Meluzzi –. Una strada completamente distrutta che costringe i residenti e gli abitanti della località Posseggio a scendere attraverso la comunale ‘Casolana’ che ha dei problemi. Per non parlare dei disastri nelle vie Maddalena, Torre di Fornione e Gesso – continua –. Collegamenti utilizzati anche da attività agricole produttive e ricettive come agriturismi e chioschi. Nodi che vanno risolti, non possiamo aspettare anni. Cifre già spese? Quasi 300mila euro di risorse comunali proveniente dall’avanzo di bilancio, ma abbiamo bisogno di aiuto".

Mastica amaro anche il sindaco di Borgo Tossignano, Mauro Ghini, che ha già tirato fuori dal sacco 65mila euro: "Solo per alcuni interventi minimali – chiarisce –. Ci siamo fermati perché, con la situazione in continua evoluzione, si rischia di sperperare denaro in pezze di breve durata". Sotto la lente d’ingrandimento dell’amministratore ci sono soprattutto via Rio Maggiore, che conta una dozzina di persone ancora evacuate, e via Monte Battaglia con un paio di prime case isolate e una seconda casa dichiarata inagibile per frana. Tredici i massi di terra che falcidiano via Campiuno la cui parte alta, quella via Monte Battagliola che collega l’abitato con la zona industriale di Casola Valsenio, è interrotta.

Cifre che salgono vertiginosamente a Casalfiumanese, con quei 350mila euro che spremono come un limone i bilanci dell’ente di piazza Cavalli, comune con l’estensione geografica più ampia in virtù delle sue frazioni Sassoleone e San Martino in Pedriolo. Annoso problema del guado di Carseggio a parte, con il miraggio della costruzione di un nuovo passaggio sul Santerno che aveva avuto nelle scorse settimane qualche impulso vitale, si guarda con preoccupazione alle vie Maddalena e Croara. Ma anche alle provinciali Bordona e Gesso, in coabitazione con i territori limitrofi, e il ponte di Fiagnano a San Martino che, un giorno sì e l’altro pure, crea grattacapi alla sindaca Beatrice Poli e al collega castellano Fausto Tinti.