REDAZIONE IMOLA

"Front office devastato e minacce, l’uomo dorme ancora in ospedale"

Il segretario cittadino Rago "L’Ausl aveva annunciato interventi non ancora attuati. Situazione difficile"

L’uomo che domenica mattina ha dato in escandescenze alla portineria dell’ospedale nuovo, distruggendo il front-office e minacciando un’operatrice, continua ad aggirarsi indisturbato dalle parti del Santa Maria della Scaletta. Lo riferisce Giuseppe Rago, segretario generale della Uil Imola, dopo che lunedì l’Ausl ha annunciato maggiore attenzione sul tema.

"Apprendiamo dal comunicato diramato dall’Azienda sanitaria che tempestivamente si confronterà con le forze dell’ordine – ricostruisce Rago – in merito alla sicurezza di personale e utenti. Ci aspettavamo che dopo quanto accaduto domenica mattina si fossero già attivati, quantomeno rafforzando la vigilanza in pronto soccorso che è il campo di battaglia preferito soprattutto dal soggetto ben noto".

Da qui le recriminazioni del numero uno della Uil locale: "La tempestività sembra non aver funzionato perché nella notte tra lunedì e martedì, gentilmente accompagnato da una ambulanza del 118, verso la mezzanotte il soggetto è tornato in pronto soccorso – riferisce con amara ironia Rago – per il suo consueto pernottamento presso l’hotel Santa Maria della Scaletta".

Secondo la ricostruzione del sindacalista, l’uomo (già seguito dai servizi sociali) è stato dimesso verso l’una di notte in quanto "non sono state riscontrate patologie tali da richiederne il trattenimento presso il posto di Pronto soccorso". Ma nonostante ciò, "il pernottamento è proseguito sulle comode poltroncine per il trasporto di non deambulanti ubicate sul retro della portineria", aggiunge Rago, sottolineando come il tutto si sia svolto "senza particolari gesti di intemperanza verso il personale e gli utenti, se non nei toni verbali".

Detto questo, "è facile pensare il clima in cui hanno lavorato le infermiere (tutte donne) che erano in turno al pronto soccorso e che già avevano vissuto le tristi esperienze precedenti – conclude Rago –. Se questa è la tempestività auspicata e garantita, va sicuramente ritarata. Ancora una volta denunciamo che in questo modo per il personale e difficile lavorare, per fortuna siamo ancora alle minacce verbali. Ma è ora che questi personaggi non abbiano più libero accesso al Santa Maria della Scaletta".