Imola, la Gastroenterologia compie 20 anni e organizza un corso nazionale

Il reparto festeggia la ricorrenza con numeri a quattro cifre e organizza un evento a Castel San Pietro. Il primario Fusaroli: "Mantenere alta la qualità e ridurre le liste d’attesa"

La Gastroenterologia di Imola compie vent’anni. E festeggia la ricorrenza organizzando, domani e sabato, un corso nazionale a Castel San Pietro. L’istituzione dell’unità operativa, frutto degli accordi intercorsi tra l’allora direttore generale dell’Ausl, Sergio Venturi, e il rettore dell’Università di Bologna, Pier Ugo Calzolari, permise di qualificare l’offerta assistenziale dell’Azienda sanitaria locale e di ampliare le potenzialità di insegnamento della Gastroenterologia agli studenti della facoltà di Medicina e della scuola di specializzazione dell’Alma Mater. Un sodalizio che diede vita anche al master di secondo livello in Endoscopia avanzata che in questi anni ha visto formarsi ben 92 medici provenienti da molte regioni italiane e, in alcuni casi, dall’estero.

Dopo un primo decennio nella sede ospedaliera di Castel San Pietro, nel 2012 l’attività viene spostata all’ospedale Santa Maria della Scaletta dove, per la sua struttura ambientale e per le modernissime attrezzature medicali di cui è fornita, rappresenta ancora oggi uno dei reparti più moderni d’Italia. La direzione della struttura è affidata dal 2017 a Pietro Fusaroli, in continuità con la linea tracciata dalla preziosa opera del suo predecessore, Giancarlo Caletti. In questi anni, il reparto ha garantito un servizio assistenziale che ha saputo unificare competenza professionale, cortesia e efficienza, richiamando pazienti non solo dalla provincia di Bologna, ma anche dal resto della regione.

Un’attività ventennale che ha prodotto ogni anno non meno di 4mila colonscopie, 3mila esofagogastroduodenoscopie, 550 ecoendoscopie, 3.500 visite ambulatoriali e 1.500 ecografie. Accanto a queste attività per esterni, non meno di 500 pazienti all’anno sono stati curati in regime di ricovero. Tra le attività ambulatoriali, si segnalano in particolare l’attività di screening del cancro del colon, con almeno 500 pazienti sottoposti ogni anno a colonscopia preventiva, la diagnosi e cura delle epatiti e della cirrosi epatica, cui si è affiancato recentemente lo screening per l’epatite C nella popolazione generale, e l’ambulatorio dedicato alla cura delle malattie infiammatorie intestinali.

"Il merito per questi positivi risultati è dovuto soprattutto alla cooperazione attiva ed efficiente fra la componente medica e quella infermieristica della struttura – spiega Fusaroli –, nonché al sostegno della direzione generale aziendale. In questi anni l’attività del nostro reparto è stata fruttuosa e altamente qualificata. Mantenere l’alto livello di qualità assistenziale fin qui raggiunto e ridurre le liste di attesa sono gli obiettivi che ci prefiggiamo per il prossimo futuro, considerando tutte le difficoltà incontrate e non ancora terminate del periodo pandemico".