REDAZIONE IMOLA

L’Asp si sposta nei locali dell’ex giudice di pace

Utenti in costante crescita a causa di caro energia e inflazione

L’Asp si sposta nei locali dell’ex giudice di pace

Nei locali che fino a qualche mese fa ospitavano il Giudice di pace (oggi in via Cavour) arriva l’Asp. In particolare, l’immobile al civico 4 di piazzale Pertini (a due passi dalla stazione ferroviaria) diventa la nuova casa di alcuni uffici dell’Azienda servizi alla persona che traslocano da Castel San Pietro Terme.

Così facendo, gli sportelli in questione si avvicinano al quartier generale dell’Asp, in viale D’Agostino, dove lo scorso anno si sono moltiplicate le richieste di aiuto tra crisi energetica e alimentare. Come emerso in una recente commissione consiliare, infatti, in un panorama socio-economico che, rimarca l’Azienda servizi alla persona, era stato reso "già molto fragile dall’emergenza Covid", le famiglie imolesi più vulnerabili sono state ulteriormente colpite da rialzo dei prezzi e impennata dell’inflazione. E così gli utenti in carico dall’Asp, ormai da tempo "in costante aumento", hanno raggiunto a fine 2022 le 6.193 unità, con un incremento di oltre il 6% rispetto all’anno precedente.

A fronte di un volume d’affari di 21,6 milioni, l’esercizio 2022 dell’Azienda si è chiuso in sostanziale pareggio. Il risultato economico positivo di Asp si attesta, infatti, a oltre 136mila euro; pari allo 0,6% dei ricavi aziendali. In questa ottica, viene definito "determinante" il contributo di 115mila euro arrivato dalla Regione, così come "altrettanto importante per la chiusura dell’esercizio in avanzo" è la chiusura nel corso del 2022 di "alcuni contenziosi a fronte dei quali negli esercizi precedenti erano state prudenzialmente accantonate risorse a copertura dell’alea che ne derivava".

Il caro bollette ha avuto effetti rilevanti, oltre che per le famiglie, anche per la stessa Azienda servizi alla persona. Nel 2022 è stato infatti registrato un incremento delle spese per utenze di 186mila euro, in particolare quelle per energia elettrica, gas e teleriscaldamento (+ 34%), "da attribuirsi all’aumentato costo dei prodotti energetici iniziato nell’ultimo periodo del 2021 e che sta proseguendo anche nell’anno in corso", sottolineano dall’Asp.

Altro fattore che ha inciso sul bilancio di Asp, le limitazioni residue legate all’emergenza Covid. I ricavi da rette nelle Case residenze anziani sono stati infatti condizionati dalla "necessità di ottemperare alle disposizioni locali emanata per far fronte allo stato di emergenza che a titolo cautelativo, quale misura per prevenire la diffusione del virus nelle strutture, hanno disposto l’inoccupazione dei posti nel limite del 4% sino al 30 giugno 2022", si legge sempre nella relazione dell’Azienda.