MATTIA GRANDI
Cronaca

Licenziamenti TracMec. Scende in campo la Regione: "Procedura da fermare"

L’azienda non cambia idea sulla delocalizzazione dello stabilimento. Proseguono le assemblee ai cancelli della fabbrica: "Da tutelare 45 famiglie". .

Fiom e Fim, con il sindaco Nicola Tassinari ieri mattina erano di nuovo al fianco dei lavoratori per lo svolgimento delle assemblee sindacali all’altezza dei cancelli della fabbrica dove lavorano 45 persone

Fiom e Fim, con il sindaco Nicola Tassinari ieri mattina erano di nuovo al fianco dei lavoratori per lo svolgimento delle assemblee sindacali all’altezza dei cancelli della fabbrica dove lavorano 45 persone

Un Primo Maggio nero, anzi nerissimo, per i 45 lavoratori della TracMec di Mordano. Dopo l’annuncio della dirigenza del gruppo tedesco di voler cessare ad agosto la produzione nel sito romagnolo, con probabile delocalizzazione dell’attività verso l’Asia, è iniziato in salita anche il tavolo di salvaguardia richiesto dai sindacati.

L’incontro, che si è svolto martedì scorso, era stato programmato per chiedere il ritiro della procedura di licenziamento collettivo. Inamovibili, però, i vertici della ditta che hanno imputato alla crisi congiunturale di settore ed ai cali di fatturato l’amara decisione. All’appuntamento, presieduto dal capo di gabinetto della Città metropolitana di Bologna Stefano Mazzetti, erano presenti tra gli altri anche l’assessore regionale Giovanni Paglia, delegato al Lavoro, e il sindaco mordanese Nicola Tassinari.

"Rifiutiamo la logica di smantellare una realtà industriale senza aver tentato ogni possibile soluzione per rilanciare produzione e salvaguardare l’occupazione – ha scritto in una nota stampa l’assessore Paglia a margine del faccia a faccia –. Il primo passo deve essere il ritiro della procedura e quindi l’attivazione di tutti gli strumenti per aiutare l’impresa a superare un momento sfavorevole, a partire dagli ammortizzatori sociali. Su questa base continueremo il confronto con l’azienda e i sindacati".

Ancora più netta la posizione di Fiom e Fim che ieri mattina erano di nuovo al fianco dei lavoratori per lo svolgimento delle assemblee sindacali all’altezza dei cancelli della fabbrica: "Abbiamo chiesto il ritiro immediato della procedura dei licenziamenti contestando la legittimità e il metodo di comunicazione utilizzato dall’azienda – hanno messo nero su bianco in un documento Marco Valentini della Fiom Cgil e Antonino Liuzza della Fim Cisl –. Un’informativa data durante un incontro che avrebbe dovuto avviare la trattativa per il rinnovo del contratto aziendale". Ma la TracMec, al momento, ha manifestato la volontà di non ritirare la procedura: "Un metodo ed un approccio sbagliato e irrispettoso nei confronti di tutti in una regione e un territorio dove le relazioni industriali si sono sempre costruite nella piena trasparenza e rispetto delle parti – hanno rincarato la dose –. A breve sono previsti dei nuovi incontri dove ci si auspica che l’azienda possa rivedere le decisioni prese al fine di trovare un’intesa. L’accordo deve andare nella direzione della salvaguardia dell’occupazione e del sito produttivo di Mordano".

Mattia Grandi