Liste d'attesa a Imola, l'Ausl potenzia l’attività chirurgica

Nei primi sette mesi di quest’anno interventi in crescita del 35% rispetto al 2021, aiuti dal privato Polito: "Livelli di funzionamento e potenzialità produttiva dell’ospedale tornati a livelli pre-pandemia"

Carlo Polito, direttore del presidio ospedaliero, in campo contro le attese

Carlo Polito, direttore del presidio ospedaliero, in campo contro le attese

Imola, 24 settembre 2022 - Tornano a lavorare a pieno regime, terminata la pressione del Covid e smaltite le ferie estive, le sale operatorie dell’ospedale. L’obiettivo è ridurre le liste di attesa, allungate oltremodo da due anni e mezzo di pandemia, anche ricorrendo all’aiuto del privato accreditato.

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"L’Ausl è impegnata in un piano di continuo e progressivo potenziamento dell’attività chirurgica, reso possibile dal reclutamento, non semplice, di risorse mediche anestesiologiche e di infermieri di sala e dal grande e costante impegno delle nostre équipe chirurgiche – spiega il direttore del presidio ospedaliero, Carlo Polito – L’attività chirurgica attualmente si attesta ai livelli di funzionamento e potenzialità produttiva del periodo pre-Covid. Nei primi sette mesi di quest’anno, l’incremento è stato del 34,5% (+1.100 interventi) rispetto allo stesso periodo del 2021. Parliamo di 4.158 interventi in regime ordinario, di day surgery e ambulatoriale in sette mesi di attività".

Secondo i calcoli dell’Ausl, è stato già praticamente raggiunto l’obiettivo regionale di recupero degli interventi per cui i tempi definiti dalla classe di priorità erano scaduti nel 2020 (restano da processare gli ultimi 33 casi), e a oggi si stanno chiamando i pazienti il cui intervento si sarebbe dovuto effettuare nel 2021.

"Partiamo col dire che gli interventi prioritari (classe A), tra cui quelli per malattie oncologiche, sono sempre stati garantiti entro i 30 giorni, anche nei periodi di emergenza pandemica – continua Polito –. All’inizio di quest’anno i casi di minor gravità per cui i tempi di attesa erano stati superati nel 2021 erano 1261, oggi sono 407, un numero che ci permette di affermare che questo obiettivo sarà colto pienamente entro il 1° trimestre del 2023".

Continua intanto l’importante collaborazione con San Pier Damiano Hospital di Faenza, che mette a disposizione sale ed équipe operatorie per interventi che vengono eseguiti dai chirurghi dell’Ausl di Imola. "Ha contribuito all’aumento dell’attività in quanto finora sono già stati effettuati 100 interventi di urologia e chirurgia generale, a cui se ne aggiungeranno ulteriori 120 di chirurgia generale entro la fine dell’anno in corso – prosegue Polito –. Tutto questo in aggiunta rispetto alla produzione interna delle nostre strutture, garantendo comunque ai cittadini di essere operati e seguiti nell’intero ciclo di cura dai nostri professionisti".

Investimenti importanti nelle professionalità. A fine aprile ha preso servizio Michele Masetti, nuovo direttore della Chirurgia generale, con grande esperienza nella chirurgia mini-invasiva e che, fin da subito, ha dichiarato grande attenzione al recupero delle liste di attesa. Da giugno un accordo i nteraziendale porta a Imola i chirurghi dell’Irccs Azienda Ospedaliera Policlicnico di Sant’Orsola, specializzati in otochirurgia e affiancati dai chirurghi dell’équipe di Otorino di Imola. Inoltre, in questi giorni sta ripartendo la rete con i professionisti della chirurgia ginecologica del Sant’Orsola, che periodicamente al Santa Maria della Scaletta effettuano interventi in collaborazione con i medici delle équipe di Ginecologia. E gli sviluppi delle reti riguardano anche le discipline non chirurgiche.

"La novità più rilevante – conclude Polito – riguarda l’avvio di un accordo in partenza dal 6 ottobre che garantirà le consulenze specialistiche di ematologia per pazienti ricoverati, mentre giù da alcuni mesi è stata riattivata la rete che porta a Imola gli infettivologi del Sant’Orsola sia per le consulenze interne che per l’ambulatorio per esterni".