REDAZIONE IMOLA

L’ospedale del futuro Due Tac più moderne anche grazie al cuore di una benefattrice

Nel testamento di Tullia Musiani circa 850mila euro per l’Ausl "Le nuove apparecchiature garantiscono importanti vantaggi: riduzione delle radiazioni e dei tempi di acquisizione delle immagini".

L’ospedale del futuro Due Tac più moderne anche grazie al cuore di una benefattrice

Riduzione delle radiazioni e dei tempi di acquisizione delle immagini, oltre a una loro migliore risoluzione. Eccoli i principali vantaggi delle nuove tomografie computerizzate del Santa Maria della Scaletta, inaugurate ufficialmente ieri ma installate già da alcuni mesi al secondo piano dell’ospedale, in Radiologia centrale, e al piano terra blocco Dea, nell’area radiologica del Pronto soccorso.

"Considerando che i pazienti oncologici devono eseguire numerosi controlli, spesso ravvicinati a distanza di pochi mesi, la riduzione della dose di radiazioni assume una grande importanza, insieme a tutte le altre caratteristiche della nuova Tac, che ci permetteranno di migliorare ed ampliare le prestazioni erogate agli assistiti", commenta la direttrice della Radiologia, Miria Morsiani.

Le due nuove Tac, assolutamente identiche, hanno un valore commerciale di circa 243mila euro ciascuna e sono state acquisite dall’Ausl di Imola con modalità differenti. In un caso, si tratta di un noleggio operativo settennale sostenuto dal bilancio aziendale (circa 75mila euro annui, un costo leggermente inferiore a quello sostenuto dall’Azienda sanitaria per la Tac precedente, ma con un netto vantaggio in termini di innovazione tecnologica), nell’altro di un acquisto con utilizzo dei fondi del lascito testamentario della benefattrice Tullia Musiani, vedova Fiumi, che ha anche coperto i costi dei lavori strutturali necessari all’impianto di entrambe le macchine, pari a circa 95mila euro.

Musiani, deceduta a Imola il 12 agosto 2019, ha istituito nel proprio testamento pubblico l’Azienda Usl come erede universale del 43% del proprio patrimonio. Un lascito che per la sola Azienda sanitaria locale è di circa 850mila euro, al netto degli oneri e comprensiva della quota ricavata dalla vendita per asta pubblica di un appartamento, dei beni mobili presenti all’interno dello stesso, e di alcuni monili, peraltro attualmente solo parzialmente alienati.

Oltre ai circa 340mila euro impiegati per l’acquisto di una delle due Tac e per i lavori strutturali ed impiantistici connessi all’installazione di entrambe, è infatti lungo l’elenco delle tecnologie acquisite con il lascito della signora Musiani. La restante parte del lascito, oltre 150mila euro, sarà utilizzata dall’Azienda nei prossimi mesi, sempre nel rispetto dell’acquisizione di beni collegati all’ambito oncologico.