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Nasce il comitato degli alluvionati: "Vogliamo difendere il territorio"

Elvira Gennari: "Qui tante frane, non possiamo essere dimenticati solo perché siamo un paese piccolo"

Fabio Morara ed Elvira Gennari, vice presidente e presidente del comitato

Fabio Morara ed Elvira Gennari, vice presidente e presidente del comitato

"Non vogliamo essere dimenticati soltanto perché siamo un comune piccolo e forse un po’ isolato. Abbiamo bisogno di progetti per ripristinare il nostro paese, colpito da frane e alluvioni". Parole di preoccupazione e rammarico, quelle di Elvira Gennari. Parole che spiegano al meglio le ragioni per cui, nei giorni, è nato il Comitato spontaneo per la difesa e la salvaguardia idrologica del centro storico di Fontanelice. Il paese infatti, presenta un territorio danneggiato a causa delle alluvioni, con un aumento di crepe e voragini. Ad essere maggiormente colpita, è l’area che va da via Corso Europa 37 fino a via Andrea Costa 15, sotto cui passa il rio Chiusura.

Elvira Gennari è presidente del Comitato che, ad oggi, conta già una cinquantina di membri. Per capire però l’origine, è opportuno fare un passo indietro, partendo da maggio 2023. La vallata del Santerno infatti è stata una delle zone più colpite dalle alluvioni nell’ultimo anno e mezzo. Mentre però città come Forlì o Bagnacavallo sono state sommerse dall’acqua, i paesi della vallata sono stati colpiti per lo più da frane. Il 19 settembre, a seguito dell’ennesima ondata di maltempo, un’ennesima frana ha creato un danno esteso e spaventoso. E lo ha fatto proprio dall’abitazione della Gennari.

"Non mi scorderò mai il boato che ho sentito", ricorda ancora sconvolta la presidente del comitato. Parte del giardino di Elvira, infatti, è franato. E, oggi, dove una volta c’era un muretto che separava il giardino e si affacciava sulla vallata, c’è direttamente uno strapiombo. La zona è diventata inagibile. E da lì sono nate tante preoccupazioni. "Sono emerse altre voragini che si sono aggiunte a quelle di cui eravamo venuti a conoscenza nel 2019, quando sono venuti a rifare le tubature", continua Elvira.

Da qui, la nascita del comitato che ora pone una serie di richieste. Tra queste, più di tutte, ci sono il ripristino e la messa in sicurezza delle zone più a rischio, la bonifica relativa alle infiltrazioni in un’area pubblica e sorgiva e, soprattutto, un progetto complessivo di messa in sicurezza del territorio. Ma, ancora di più, c’è una richiesta di ascolto, legata alla paura di essere dimenticati per essere un comune più piccolo e isolato rispetto a quelli colpiti in Romagna.

"A noi, in questo momento, basta anche solo sapere che il progetto ci sia – sottolinea infatti la Gennari –, siamo consapevoli, poi, che le tempistiche di attuazione possono essere lunghe e che la zona vada studiata adeguatamente per una buona messa in sicurezza. Però vogliamo essere ascoltati. Soprattutto, vogliamo che l’idea di risanare il centro storico sia posta in maniera concreta. Questa è una zona che, oltre che essere abitata da tante famiglie, è protagonista di numerose attività commerciali gestite da persone giovani. Va quindi tutelata con accortezza".

Un comitato che non vuole creare ’scompiglio’ ma, anzi, che chiede aiuto e collaborazione alle amministrazioni locali. "Noi non vogliamo fare la guerra a nessuno, non è il nostro obiettivo – dice Fabio Morara, il vicepresidente del comitato –, siamo in contatto con il sindaco, lo vediamo spesso. Sappiamo che bisogna fare qualcosa di più e che il nostro Comune da solo fa fatica, ma non siamo qui puntare il dito contro qualcuno o cercare un capro espiatorio. Quello che noi vogliamo, è mettere luce su un problema che sennò rischia di rimanere in ombra. E il problema c’è, esiste e noi vogliamo essere al sicuro".

Francesca Pradelli