ENRICO AGNESSI
Cronaca

Note di solidarietà: "Accademia in grado di attrarre in città grandi istituzioni"

La sovrintendente della Fondazione, Angela Gidaro, sullo spettacolo in programma domenica con Arena di Verona e Accademia Chigiana "Un evento eccezionale. Importante tenere alta la sensibilità".

Note di solidarietà: "Accademia in grado di attrarre in città grandi istituzioni"

Una recente donazione di 12mila euro indirizzata alla scuola di musica Sarti di Faenza, grazie al contributo diretto dei docenti e dei consiglieri di amministrazione. E ora anche un prestigioso concerto di beneficenza, organizzato d’intesa con il Comune, per le popolazioni romagnole colpite dall’alluvione di maggio (biglietti in prevendita sul circuito Vivaticket). In mezzo, l’emozione per l’avvio degli attesi lavori per la nuova sede al padiglione 1 dell’Osservanza e quella per la partenza delle lezioni dell’anno 2023-24 dell’istituzione.

È un periodo davvero molto ricco di iniziative, spunti e suggestioni per la Fondazione Accademia internazionale ‘Incontri con il maestro’, attiva su molteplici fronti. "Il nostro mantra – avverte del resto la sovrintendente Angela Gidaro – è destare l’attenzione e rimanere svegli su quello che accade intorno a noi".

Sovrintendente Gidaro, domenica 12 novembre alle 17.30 al teatro Ebe Stignani c’è il ‘Concerto per la Romagna’, nel quale le fondazioni Arena di Verona e Accademia musicale chigiana di Siena uniranno i loro nomi.

"Un evento importante, la cui eccezionalità è testimoniata dal fatto che l’orchestra della Fondazione Arena di Verona sarà diretta dalla alumna chigiana Beatrice Venezi. Il programma, interamente dedicato al sinfonismo di Pëtr Il’ic Cajkovskij, prevede, come incipit dell’evento, l’esibizione in veste di violino solista da Giuseppe Gibboni, uno degli ultimi celebrati virtuosi formatosi all’Accademia Chigiana. La capacità di attrarre istituzioni così importanti è un dato che contraddistingue l’Accademia da quando è nata. E ancora oggi rappresenta una missione che ci prefiggiamo per il futuro. Avremo l’opportunità di devolvere il ricavato alla Romagna, che in questi giorni ha visto riaccendersi il problema delle alluvioni. È importante tenere alta la sensibilità e coniugare la cultura con la socialità e il vivere comune".

I lavori per la costruzione della nuova sede dell’Accademia all’Osservanza, con aule e posti letto per gli allievi, sono finalmente partiti dopo anni di progetti e discussioni. Che effetto le fa?

"Abbiamo iniziato a parlarne nel 2013, dieci anni dopo vediamo finalmente la gru nel padiglione 1. L’emozione è tanta. L’avvio dei lavori ci permette di mantenere la credibilità nei confronti di quegli allievi che dall’estero decidono di venire a vivere qui. Ci inorgoglisce che scelgano Imola per specializzarsi in un mestiere difficile da poter perseguire. Ed è altrettanto bello vedere che, nel cuore della città, ci sia uno spazio che ospiterà giovani tra i 15 e i 25 anni in arrivo qui da tutto il mondo e che, attraverso il linguaggio della musica, esercitano i valori di convivenza e comprensione. Credo sia un tema quantomai attuale, e sul quale la città può sviluppare progetti".

Il nuovo anno accademico è ormai alle porte. Quali sono gli auspici?

"L’inaugurazione ci sarà il 24 novembre. Ospiteremo cittadinanza e amici, presenteremo quanto fatto fino a oggi e quali sono i nostri obiettivi futuri, sempre in un percorso di continuità e miglioramento dell’Accademia. Abbiamo numerosi iscritti a tutti e otto gli indirizzi: quello di pianoforte resta il più gettonato, anche gli altri però ci danno tante belle soddisfazioni e garantiscono grande credibilità internazionale. I nostri primi laureati vengono accolti nelle università straniere per lezioni e conferenze, ma non vogliamo sederci su quanto è già stato raggiunto. Bisogna essere sempre un passo avanti rispetto a sfide e scenari. La scuola vive anche grazie al sostegno di enti pubblici e privati, è chiaro che sentiamo questa responsabilità di gestire fiducia e risorse in modo da poter costruire qualcosa di buono e creare indotto, in termini materiali e non solo. I soldi che vanno alla cultura devono essere sempre un investimento e mai un costo".