
Un flash mob degli attivisti organizzato a Monte Pratolungo
Imola, 28 dicembre 2024 – C’è chi dice no al progetto per realizzare il parco eolico ‘Monte La Fine e Monte Pratolungo’. Un impianto della potenza di 78 Megawatt, al confine tra Emilia-Romagna e Toscana, che potrebbe sorgere sui territori di Castel del Rio e Firenzuola. Dopo i dubbi espressi nei giorni scorsi dalla sezione Cai di Imola, ora è il turno del comitato ‘I nostri crinali’.
Un sodalizio che tra i suoi membri annovera anche la direttrice del festival ‘In mezzo scorre il fiume’, apprezzata rassegna musicale di collina, Luisa Cottifogli. Ma nella lista di chi critica apertamente la progettualità c’è pure il comitato ‘No eolico industriale’ di Firenzuola. Gruppi di attivisti piuttosto decisi che, dopo la passeggiata di sensibilizzazione fino a Monte Pratolungo con tanto di flash mob musicale, si sono dati appuntamento nella Sala Magnus di Palazzo Alidosi a Castel del Rio per prendere parte all’assemblea pubblica sul tema. Un momento di confronto a cui hanno partecipato anche il sindaco alidosiano Alberto Baldazzi e l’amministratore delegato Alì Rahimian della società EEA Italy Wind che propone il parco eolico.
"Abbiamo espresso varie perplessità e criticità sull’impatto ambientale, economico, sanitario e sociale del possibile impianto – riporta una nota firmata dal comitato ‘I nostri crinali’ -. Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la riconosciuta fragilità idrogeologica di un territorio già messo a dura prova da frane e alluvioni”.
E ancora: “Non ci capacitiamo di come potrebbe essere autorizzata l’installazione di 13 aereogeneratori, alti fino a 178 metri, con posa di enormi quantità di calcestruzzo e abbattimento di ampie superfici boschive – recita il documento -. Un impatto devastante sulla fauna e sulla flora della zona. Per non parlare dei danni ai crescenti flussi di turismo lento nei pressi del percorso dell’Alta via dei parchi finanziato dalla Regione”. Ma non è tutto: “Svalutazione del valore patrimoniale delle abitazioni e attività, perdita di attrattività del sito e dati preoccupanti per infrasuoni e rumore a basse frequenze prodotti dalle pale eoliche con conseguenti riflessi sulla nostra salute – conclude il comunicato -. L’inserimento di tale impianto in ambiente naturale potrebbe aumentare anche il rischio di incendi a causa dei possibili incidenti agli aereogeneratori. Auspichiamo che l’attenzione per la natura sia la priorità di tutti i soggetti coinvolti. Non si possono cancellare con un colpo di spugna decenni di sforzi per tutelare il territorio”.