CRISTINA DEGLIESPOSTI
Cronaca

Terzo colpo in tre mesi allo Stop and go

Ponticelli, lo sfogo del titolare. "Impossibile lavorare"

Bar e distributore di benzina sono già stati derubati in passato

Imola, 20 dicembre 2015 - Terzo furto in tre mesi e un’unica, amara considerazione: «Ormai è impossibile lavorare». Parole diverse non ne ha Lorenzo Pompei, titolare dello Stop and go cafè di Ponticelli, dopo che ieri mattina, alle 4,25, il suo locale è stato assaltato dai ladri che, per rubare tre slot machines, gli hanno sfasciato la vetrina del bar e ripulito pure il fondo cassa. Danni ingenti e sempre più frequenti, a volte lasciati come ‘conto’ di un colpo alla fine fallito. E stavolta si ricomincia, da capo, un’altra volta, tra chiamate alle forze dell’ordine, all’assicurazione e ai tecnici per sostituire nel più breve tempo possibile la vetrina infranta a colpi di mazzate perché «devo tenere aperto per limitare i danni – dice –, ma siamo snervati».

Stando a una prima ricostruzione dell’accaduto, suffragata anche dalle immagini delle telecamere, a entrare in azione stavolta sono state almeno quattro persone. La banda, poco prima di assaltare il bar, aveva rubato il furgoncino di un artigiano parcheggiato in centro a Ponticelli, poi raggiunto il locale. In quattro hanno preso a mazzate la vetrina e, una volta disarcionata, hanno tagliato con il flessibile la barra di ferro che teneva unite tre slot machines.

Caricate sul furgone, sono state poi aperte, ripulite e abbandonate, insieme con il mezzo rubato, in un campo in via Punta. Nel bottino, però, ci sono anhe 200 euro in contanti di fondo cassa razziati dai malviventi e alcuni pacchetti di sigarette. «Abbiamo ritrovato delle tenaglie sul posto che si trovavano, con altri attrezzi, sul furgone rubato che, tra l’altro, appartiene a un nostro cliente – racconta Pompei –. Adesso con la società che gestisce le slot si sta studiando una sorta di armadio blindato per contenerle».

La banda ha agito in meno di un quarto d’ora, scappando prima che il titolare e le forze dell’ordine potessero raggiungere il locale. Nel giro di tre mesi il bar è stato preso di mira altre due volte: la prima spaccando ancora la vetrata per arrivare alle slot, ma senza riuscirci, la seconda scassinando la colonnina dei contanti della pompa di benzina adiacente.