Primo maggio per 20mila: "È una difficile eredità"

Bilancio positivo da parte dell’amministrazione: i numeri sono quelli del 2014. Presente il ministro Tajani alla curva del Tamburello: alle 14.17 il minuto di silenzio.

Primo maggio per 20mila: "È una difficile eredità"

Primo maggio per 20mila: "È una difficile eredità"

Bilancio positivo per il Senna day del Primo maggio. Evento tutto sommato riuscito (compreso il prologo del 30 aprile alla Tosa dedicato a Roland Ratzenberger) per contenuti e organizzazione generale. Il Comune ha parlato di 20mila presenze, le stesse del 2014, quando però il Tamburello sembrava molto più affollato rispetto a mercoledì anche grazie all’arrivo degli allora ferraristi Fernando Alonso e Kimi Raikkonen e dell’amico stroico di Ayrton, Gerhard Berger.

A differenza di Torino, che il 24 aprile ha inaugurato una maxi-mostra al Museo nazionale dell’Automobile (25mila ingressi in una settimana), Imola ha puntato tutto sull’emozione; principalmente per questioni di budget. Ne è venuta fuori una grande festa di popolo, impreziosita dalle sculture di Stefano Pierotti e dalle foto di Angelo Orsi, Mirco Lazzari e Marco Isola fuori dall’Autodromo. E dallo spettacolo teatrale di Stefano Fresi.

Nel museo del circuito, a ingresso gratuito, pochi pezzi ma sufficienti a dare la scossa ai visitatori tra cui tanti stranieri, in particolare brasiliani: un paio di tute di Senna, qualche casco e una Williams. E poi disegni, modellini, prime pagine di giornale e memorabilia vari. Più un angolo dedicato alla realtà virtuale.

Alle 14.17, all’inizio del minuto di silenzio voluto per accompagnare l’ora esatta del tragico schianto del 1994, sul Tamburello (presenti tra gli altri il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e i suoi omologhi di Brasile e Austria) è arrivata la pioggia. E la coincidenza non è passata inosservanza. "Ayrton ci ha mandato un suo ricordo", ha sorriso Bruno Senna, nipote del pilota che sulle piste bagnate non aveva rivali.

"L’eredità del Primo maggio è dura da sopportare, ma abbiamo saputo trarne il meglio", sono state invece le parole del sindaco Marco Panieri. "La Formula 1 da quel giorno è cambiata – ha sottolineato l’imolese Stefano Domenicali, a capo del Circus Mondiale –. E oggi ricorda ogni giorno con i fatti quello che è successo qui".

Apprezzata, in questo senso, la presenza di Andrea Kimi Antonelli, astro nascente dell’automobilismo, alle iniziative in ricordo di Senna e Ratzenberger. Era legata al fatto che a inizio settimana il 17enne bolognese ha svolto alcuni test sulla Mercedes in vista di un possibile debutto in F1; ma ha rappresentato un ideale passaggio di testimone tra il Circus di ieri e quello di oggi. Un mondo nel quale Imola vuole restare protagonista.

Enrico Agnessi