"Radiologia, tecnici sottorganico. I lavoratori hanno ricadute fisiche"

La Fials denuncia carenze di personale grave tra i tecnici di radiologia medica in ospedale, chiedendo un immediato reintegro dell'organico all'Ausl per evitare disservizi e problemi di salute al personale.

"Radiologia, tecnici sottorganico. I lavoratori hanno ricadute fisiche"

"Radiologia, tecnici sottorganico. I lavoratori hanno ricadute fisiche"

La Fials torna a denunciare le carenze di organico in ospedale. Questa volta, è la situazione "gravissima" dei tecnici di radiologia medica a finire nel mirino del sindacato autonomo che diffida l’Ausl e avanza una "richiesta immediata di reintegro dell’organico". Secondo Stefano De Pandis, segretario aziendale Fials, da novembre a oggi il personale dei tecnici di radiologia medica "ha subito una perdita di ben dieci unità e una assenza lunga per gravidanza mentre di assunzioni effettive ne sono state previste solo tre". Per questo motivo, il sindacato riscontra "aumento esponenziale dei carichi di lavoro" e "difficoltà nelle fruizione di ferie, riposi e permessi" con "operatori che vengono chiamati in servizio nonostante non sia attiva la reperibilità". Il tutto, sempre secondo il segretario aziendale di Fials, "causa un deterioramento del clima organizzativo con ricadute importanti sulla salute psico-fisica" del personale.

"Troppe volte si è assistito al buon senso, alla professionalità, alla buona volontà, dei dipendenti – prosegue De Pandis –, ma l’assenza programmata di un collega come quella improvvisa deve essere un evento previsto e gestito adeguatamente nelle tempistiche utili dalla direzione". Nel dettaglio, argomentano da Fials, "nonostante le innumerevoli problematiche e difficoltà, il personale tutto ha messo a disposizione come sempre, la propria professionalità e disponibilità, dimostrando un senso d’appartenenza molto elevato all’Azienda, evitando quindi situazioni spiacevoli che avrebbero potuto creare seri disservizi". Ora però il sindacato chiede all’Ausl un cambio di passo tramite una "formale diffida e di richiesta immediata di reintegro dell’organico". In caso contrario, "saremmo costretti ad attivare le autorità di polizia giudiziaria", aggiunge De Pandis.