
Rischia di annegare in piscina Un carabiniere e due infermieri salvano un ragazzo di 18 anni
Deve ringraziare il proprio angelo custode il ragazzo nigeriano che ha rischiato la vita nella piscina del Molino Rosso. Anzi, un’esistenza l’ha già spesa, perché quando è stato soccorso non aveva più i segni vitali. Ma ora non è più in pericolo. E comincia la sua seconda vita.
E’ successo in una calda giornata estiva, nello specchio d’acqua che l’hotel al casello dell’A14 mette a disposizione dei clienti. Il giovane, appena diciottenne, si è tuffato. Forse ha calcolato male la propria capacità di nuoto, forse è stato colpito da una congestione. Nonsi sa. Si sa però che sceso in acqua non è più risalito, in un tratto di piscina dove si fatica a toccare con i piedi. Gli amici che erano con lui – un gruppo di ragazzi residenti a Castel San Pietro – si sono accorti che qualcosa stava andando storto e si sono gettati per recuperarlo.
Sono quindi riusciti a metterlo a bordo vasca e qui è avvenuto un mezzo miracolo. Il ragazzo non aveva più polso né respiro. Lì vicino però c’era un appuntato dei carabinieri, fuori servizio, che si è accorto di quanto stava accadendo e si è precipitato per praticare al giovane il massaggio cardiaco. Così come sono intervenuti anche due infermieri, in costume, che si sono alternati nel massaggio salvavita. Poi è arrivato il personale dell’hotel, con il defibrillatore in dotazione. Lo strumento è stato attivato e ha dato il boost finale al recupero del giovane.
Infine, è arrivato il 118. Viste le condizioni dei giovane, è stato disposto il suo trasporto in elicottero al Maggiore di Bologna. Sulle prime, i medici si sono riservati la prognosi, dal momento che il ragazzo era incosciente e che c’erano evidenti perplessità sul suo effettivo ‘ritorno alla vita’. Ma il ritorno c’è stato, e ora il diciottenne straniero non è più in pericolo di vita. È stato trasferito a Imola. Deve senza dubbio ringraziare la sorte e il fatto che al suo fianco siano accorse persone appositamente formate (carabiniere e infermieri) nel praticare le manovre di rianimazione con solerzia e adeguatezza, senza porre indugi. In quei casi, ogni secondo che passa non ha prezzo.
red. cro.