
Salgono numeri e costi. Minori stranieri non accompagnati, picco di presenze
di Enrico
Agnessi
Torna a crescere in maniera evidente il numero di minori stranieri non accompagnati accolti dall’Asp nel circondario. Lo scorso anno sono stati 28, contro i 18 del 2021, i 6 del 2020 e i 24 dell’anno prima. Il tutto per una spesa che, dal 2019 a oggi, è letteralmente esplosa passando da 187mila a 526mila euro. E dal momento che parliamo di importi rimborsati solo in parte dal ministero, tale esborso ha reso più che mai difficile per l’Azienda servizi alla persona chiudere il bilancio in pareggio. Il quadro emerge dalla relazione sulla gestione dell’attività 2022 dell’Azienda servizi alla persona passata al vaglio della commissione consiliare a inizio settimana.
"È da rilevare che l’inversione di tendenza dei costi registrata nell’esercizio 2021 rispetto all’ultimo quinquennio si è confermata sul 2022, che ha visto aumentata l’attività sia in termini di minori accolti che di conseguente spesa affrontata – recita il documento di Asp –. Ciò è ancora una volta da ricondurre al fatto che il sistema nazionale Siproimi ha cessato di accogliere i minori rintracciati sul territorio dalle forze dell’ordine, e quindi tutti quelli rintracciati sul territorio sono rimasti in carico del sistema locale, sia in termini di assistenza e tutela che di oneri diretti per il collocamento in comunità".
Questi ultimi, "sono solo in parte rimborsati dallo Stato attraverso il Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati", confermano dall’Asp, sottolineando tuttavia come l’importo di tale rimborso per giornata effettiva di accoglienza sia stato adeguato nel 2022, passando da 45 a 60 euro al giorno a partire dal 1° luglio dello scorso anno. Nonostante ciò, "resta comunque un delta importante tra la spesa sostenuta e quella rimborsata", si legge nella relazione che accompagna il bilancio di Asp. Di che cifre parliamo? Per quanto riguarda il 2022, il gap è di quasi 227mila euro, contro i 111mila del 2021, i ‘soli’ 9.700 euro del 2020 e i quasi 70mila euro del 2019.
"Quello dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è un fattore di criticità importante – ha confermato in commissione Stefania Dazzani, direttrice di Asp –. È un fenomeno poco governabile a livello locale. Tutti i minori che vengono segnalati, e di cui si rileva la presenza sul territorio, devono essere presi in carico da noi e, se possibile, inseriti nel sistema nazionale di accoglienza. Se quest’ultimo però non è in grado di accoglierli, rimangono in carico agli enti locali, fatta salva la quota di compartecipazione alle spese a carico dello Stato".
Almeno per il momento, però, la tenuta del bilancio di Asp non sembra essere messa a rischio. "Tale gestione ha raggiunto picchi importantissimi nel 2015 – ha ricordato Dazzani –, quando abbiamo avuto una spesa a livello locale di oltre un milione e 300mila euro con rimborso da parte dello Stato di poco più della metà del totale. Ora però la forbice si è ridotta, in quanto il ministero ha aumentato i rimborsi, introdotti nel 2014 e da allora mai aggiornati, a favore degli enti locali. E questo farà sì che il delta tra la spesa sostenuta a livello locale e i rimborsi nazionali andrà a diminuire".
Il fenomeno minori non accompagnati è monitorato ormai da tempo con attenzione anche dalle forze dell’ordine. Nel 2014, per esempio, un’indagine portata avanti dal commissariato di polizia di via Mazzini aveva svelato l’esistenza di una rete albanese che, portando sistematicamente un gran numero di giovanissimi a Imola dopo averli fatti sbarcare nel porto di Lecce, era appunto riuscita a mettere in difficoltà le politiche sociali locali nonché la tenuta delle strutture del territorio desinate all’accoglienza dei minori.