Salvato nel Santerno Bambino fugge da casa e rischia di annegare Carabinieri in azione

I militari lo hanno individuato semisommerso in mezzo alla corrente. Era aggrappato ad alcuni rami, nudo e ormai in ipotermia. Con una catena umana è stato messo all’asciutto e portato in ospedale.

Salvato nel Santerno  Bambino fugge da casa  e rischia di annegare  Carabinieri in azione

Salvato nel Santerno Bambino fugge da casa e rischia di annegare Carabinieri in azione

Il loro cuore si è fermato. Hanno scoperto che il loro piccolo di sette anni si era allontanato da casa, senza dire nulla, ed era scomparso. Non dentro il paese, ma in una abitazione un po’ lontana dal centro abitato. Lì vicino scorre il Santerno. E proprio lì il bambino è stato ritrovato. Era nell’acqua torbida e fredda, in mezzo alla corrente. Il salvataggio è stato effettuato dai carabinieri.

È successo tutto a Borgo Tossignano, nei giorni successivi alle grandi piogge che hanno provocato il disastro di cui ancora oggi tutti parlano. Nel pomeriggio del 24 maggio, intorno alle 16, la centrale operativa dei carabinieri riceve una telefonata da una barista di Borgo Tossignano, la quale riferisce di avere bisogno di aiuto perché di fronte ha una madre che ha perso il figlio di sette anni.

La famiglia, di Casalfiumanese, era stata evacuata dal paese per i rischi connessi alle frane ed aveva trovato un tetto a Borgo Tossignano, nell’abitazione dei nonni. Approfittando di un momento di distrazione degli adulti, il piccolo si era allontanato. Poco dopo i familiari si sono accorti della sua sparizione, ed hanno cominciato a chiamarlo e a cercarlo. Nulla da fare: il bambino non rispondeva. Allarmatissimi, sono andati fino al bar più vicino, per dare l’allarme alle forze di polizia.

Allarme ricevuto e ricerche scattate. Vista la conformazione del territorio, la compagnia dei carabinieri ha deciso di inviare tre pattuglie. ovvero sei uomini. E sei carabinieri hanno allora avviato le ricerche. Ma dove? "Mio figlio è malato, ed è attratto dall’acqua", ha riferito la madre ai militari accorsi sul posto. Informazione preziosa: i carabinieri hanno così concentrato le operazioni vicino al Santerno. Impossibile girare con l’auto: troppo fango e pendi ripidi. Tutti a piedi, lungo il fiume. Così il bambino è stato trovato, a poche centinaia di metri dall’abitazione dei nonni: era nel fiume, nudo, aggrappato ad alcuni rami che sporgevano sul Santerno, quasi del tutto sommerso, ma con la testa fuori dall’acqua in quel punto alta almeno un paio di metri (non come durante l’alluvione, ma comunque in grado di arrecare parecchi danni ad esseri umani).

Non era facile raggiungerlo e portarlo in salvo. I carabinieri hanno così formato una catena umana: un militare lo ha afferrato estraendolo dalla forte corrente e lo ha passato a un collega appostato poco sopra, e così fino a portare il bambino in alto, vicino alle vetture dei carabinieri. Il piccolo è stato anche liberato da un groviglio di rami e spine che lo avevano avvolto ed è stato asciugato e riscaldato.

Poi sono entrati in azione mezzi e personale del 118, che hanno condotto il piccolo paziente in ospedale per accertamenti. Nel giovane è stata riscontrata una forma di ipotermia, dovuta alla prolungata permanenza nelle acque del Santerno senza alcuna protezione. Nel giro di poco, le sue condizioni di salute sono diventate tranquillizzanti per i sanitari.

La famiglia del ragazzino ha ringraziato di cuore l’Arma per le operazioni di salvataggio che hanno permesso di individuare il ragazzino prima che la corrente lo portasse via.