San Cassiano torna all’antico splendore

Restaurati facciata, cripta e tetto. La soddisfazione del vescovo Mosciatti: "Con questi lavori abbiamo rinnovato noi stessi"

San Cassiano torna all’antico splendore

San Cassiano torna all’antico splendore

di Claudia Eleonora Traversa

La cattedrale torna all’antico splendore. L’intervento di riqualificazione è stato illustrato ieri dal vescovo Giovanni Mosciatti che ha espresso soddisfazione per la conclusione dei lavori. Un’opera pari a un milione di euro resa possibile dalla coperazione tra gli enti e l’aiuto della comunità. A fare il punto, oltre al vescovo, è stato l’economo della diocesi Giuseppe Marani assieme al direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Antonello Caggiano Facchini, e all’architetto Paola Zigarella, funzionaria della Soprintendenza archeologica e del paesaggio per la città metropolitana di Bologna. Un incontro a cui non hanno voluto mancare l’architetto Alessandro Bettini, direttore dei lavori di restauro, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Rodolfo Ortolani e il sindaco Marco Panieri. "Ringrazio tutti coloro i quali hanno collaborato al restauro e tutti voi presenti per essere qui a celebrare un giorno di festa. La gioia che si respira oggi in diocesi deve essere condivisa da tutta la comunità", ha sottolineato Giuseppe Marani.

Un restauro non solo visto in ottica architettonica ma anche dal punto di vista religioso e pastorale; è questo quanto si evince dalle parole del vescovo Giovanni Mosciatti.

"Con questa opera di restauro non abbiamo solo reso più bella la nostra cattedrale ma abbiamo anche rinnovato noi stessi – ha spiegato il monsignore –. I credenti, quando sono uniti dalla fede, sono come materiali da costruzione e diventano casa di Dio".

"L’intervento ha riguardato in primo luogo la parte alta della facciata e, a seguire, il tetto, la cripta e la parte bassa della basilica. Questo restauro richiama il bisogno di ricreare un luogo concreto in cui incontrarsi, collaborare e rivolgere uno sguardo al futuro. Ci auguriamo che questo complesso architettonico possa rappresentare un segno di forte risonanza della nostra fede", ha ribadito il canonico Antonello Caggiano Facchini.

Una profonda soddisfazione emerge anche dalle parole dell’architetto Paola Zigarella. "I lavori sono stati molto veloci e il risultato è più che soddisfacente ed equilibrato – ha spiegato –. La cripta, che versava in una condizione di profondo degrado a causa dell’umidità, ha però bisogno ancora di un piccolo sforzo".

"Grazie al restauro ora la cattedrale possiede una luminosità cangiante ed un’acustica straordinaria. L’obiettivo è aiutare il fabbricato a conservare nel tempo la sua bellezza nonostante continuino a rendersi necessari dei monitoraggi periodici", ha riferito invece l’architetto Alessandro Bettini. A riconoscere il carattere identitario del Duomo e l’importanza di coesione tra la comunità è anche Rodolfo Ortolani, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola. "In questi ultimi anni la comunità si è rivelata molto coesa. Questo luogo rappresenta la nostra identità e con tale restauro abbiamo contribuito a rafforzarla ulteriormente", ha sottolineato. "Fare insieme porta a grandi risultati", ha concluso il primo cittadino Marco Panieri.