Simone Bergamini: chi era il 21enne morto nell'incidente a Ravenna. "Un ragazzo d’oro"

Il dolore degli amici e del mondo sportivo per la scomparsa di Bergamini. Una vita in palestra: dalla pallavolo al calcio a cinque

L'auto e la bici coinvolti nell'incidente: al centro la vittima Simone Bergamini

L'auto e la bici coinvolti nell'incidente: al centro la vittima Simone Bergamini

Imola, 13 luglio 2022 - La simpatia contagiosa dava quella spinta in più a "un ragazzo fantastico". Ultime tre parole che sono sulla bocca di tutti e fanno da cornice al dolore per la scomparsa di Simone Bergamini. Troppo giovane per essere strappato alla vita in un modo così tragico. Travolto mentre era in sella alla sua bici nel Ravennate, al limitare di quella che doveva essere una serata di festa nel pieno della spensieratezza e di un giorno di vacanza con i colleghi.

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Un incidente nella notte, che nel buio fa piombare una grossa fetta di città. In tanti lo amavano, dai genitori, fino ai compagni di squadra e di palestra. Sì, perché la vita del 21enne imolese, ruotava tutta attorno allo sport. Valter Sangiorgi, appassionato di fotografia sportiva, ma anche padre di un amico della vittima, lo ricorda "in una ’gita’ allo stadio San Siro di Milano. Gli scattai una foto, indossava la maglia rossonera", la stessa fede calcistica della mamma Monica. Ma a rendere speciale Simone era soprattutto il carattere: "Non lo vedevamo da un po’ – spiega –, ma lo ricordiamo e lo ricorderemo sempre come un bravissimo ragazzo, educato, dolce, ma anche con quella giusta punta di timidezza che anche quando non scendeva in campo lo rendeva un ragazzo d’oro. Io scattavo delle foto alla squadra, e quando potevo le mandavo ai genitori. Anche ultimamente ci sentivamo per gli auguri di Natale e per le feste, sono momenti di dolore inimmaginabili".

Il 21enne aveva infatti militato per qualche tempo nelle giovanili del calcio a 5 dell’Imolese. In maglia rossoblù si era distinto come ragazzo e come un giocatore "che affrontava lo sport con grande serietà – lo descrive l’ex responsabile del calcio a 5 rossoblù, Gianluca Matera –. Con i suoi compagni di squadra aveva un ottimo rapporto, grazie anche alla sua capacità di rispettare gli impegni presi, quasi come un professionista".

Una bella storia sportiva quella di Bergamini, cominciata nell’under 13 della Pallavolo Imolese (a quei tempi sponsorizzata da Ondulati imolesi). Una squadra piuttosto promettente, che vinse i campionati provinciali di categoria. "Davvero un bel gruppo – descrive il direttore sportivo Piero Pedretti –, erano tutti compagni di classe, e Simone, in particolare aveva una grande capacità di fare squadra. Lo ricordo – conclude –, come un ragazzo vivace e spensierato". "Una delle sue più grandi capacità era quella di saper ascoltare, nonostante la vivacità – si aggiunge l’ex coach Fabio Collina –. Lo spirito di squadra era il suo forte. Per me è stata una grande scossa".

Un fiume di lacrime quello che si è riversato ieri sui social per il ragazzo: "Una tragedia che investe la sua famiglia, a cui faccio le mie più sentite condoglianze, e tutti noi come comunità sportiva e non, e come genitore – scrive qualcuno – . Ho cuore il spezzato in due. E’ assolutamente ingiusto quello che accade in questa vita". "Una serata tra amici trasformata in tragedia", scrive qualcun altro, dopo aver appreso probabilmente la notizia dalle testate giornalistiche.

Simone, dopo aver frequentato le medie Valsalva, si era iscritto all’Istituto Paolini dove aveva conseguito il diploma: "Simone, la tua simpatia era contagiosa", lo ricorda un prof. Poi la qualifica come operatore del punto vendita al Ciofs di Imola nel luglio 2020, e ora lavorava a Sesto Imolese. Insomma, un giovane con una strada che sembrava ben segnata davanti a sé, interrotta dal tragico incidente della notte fra lunedì e martedì. Un dramma capitato per un traghetto non preso, per uno stupido scherzo del destino che ha fatto sì che Simone si trovasse in quel tratto di strada proprio nel momento più sbagliato.