Sos caro-bollette L’Ortignola alza il tiro: "Il Comune si muova o aumentiamo i prezzi"

Paola Lanzon, presidente di Deai: "Finora non sono arrivate risposte. Gli esborsi straordinari nel 2022 hanno toccato i 260mila euro. e solo 100mila sono stati coperti dall’amministrazione".

Sos caro-bollette  L’Ortignola alza il tiro:  "Il Comune si muova  o aumentiamo i prezzi"

Sos caro-bollette L’Ortignola alza il tiro: "Il Comune si muova o aumentiamo i prezzi"

I rincari energetici spingono la piscina dell’Ortignola a valutare un aumento delle tariffe per gli utenti. Il rischio è stato evocato ieri da Paola Lanzon, presidente di Deai e di SportUp (rispettivamente gestore dell’impianto intitolato a Enrico Gualandi e società che organizza i corsi e le attività), da tempo in pressing sulla Giunta per ottenere ristori e un riequilibrio del piano economico-finanziari della concessione pubblica per la gestione dell’impianto.

"Ci chiediamo quale sia l’intenzione del Comune – ragiona Lanzon, affiancata in conferenza stampa da Riccardo D’Ambrosio, direttore dell’impianto –. Siamo a conoscenza del fatto che in più di una occasione la società concessionaria Ortignola ha sollecitato l’amministrazione a intervenire, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Deve essere ben chiaro che, senza alcun aiuto straordinario da parte del pubblico, la sola ancora di salvezza sarà quella di crescere i prezzi, pur consapevoli che questa ‘soluzione’, da sola, non sarà comunque sufficiente".

Un ragionamento, quello di ritoccare le tariffe, che pare essere cominciato ormai da tempo. "Stiamo già valutando le proposte di aumenti per le singole attività, cercando di prestare attenzione quanto più possibile alle necessità degli utenti e delle famiglie, per cui spesso sport non significa esclusivamente svago ma anche salute – riferisce Lanzon –. È veramente questo che il Comune vuole per gli imolesi?".

Insomma, il caro bollette rischia di arrivare dove nemmeno il Covid era riuscito. "Dopo la pandemia e la cancellazione di tutte le restrizioni, tutto è ripreso nel migliore dei modi possibile e il numero degli accessi (centinaia di migliaia durante il 2022, come succedeva fino al 2019) lo conferma molto chiaramente – prosegue Lanzon –. Inoltre, il panorama dei corsi e delle attività, anche di utilità sociale, che si svolgono in questo complesso sportivo si è addirittura ampliato".

L’elenco comprende l’allargamento dell’Afa-Attività fisica adattata a tutte le problematiche metaboliche, muscolo-articolari e neurologiche, le attività rivolte allo spettro autistico e la nascita del team Speciabili per i bambini e i ragazzi con disabilità intellettiva, con la richiesta di organizzazione di ulteriori corsi per i pesciolini - i bambini fino ai 18 mesi- a cura di ostetriche professioniste.

"E abbiamo anche accolto alcuni cittadini e atleti di Castel San Pietro durante i mesi di chiusura della loro piscina", sottolinea la presidente di Deai, che per questo parla di "impianto perfettamente in salute". E rilancia: "Solamente i rincari che abbiamo dovuto sostenere nel 2022 ammontano a 260mila euro, di cui esclusivamente 100mila euro ristorati dal Municipio. È possibile, per i Comuni proprietari degli impianti natatori pubblici (e il complesso sportivo Enrico Gualandi, anche se è stato realizzato attraverso un project financing, è pubblico e garantisce un servizio pubblico), intervenire per risolvere questo problema?".

La risposta, secondo Lanzon, è sì. "E lo dimostrano le linee guida per il riequilibrio dei piani economico-finanziari delle concessioni pubbliche per la gestione degli impianti natatori elaborate dall’avvocato con specializzazione in diritto amministrativo Lorenzo Bolognini e che l’Anci-Associazione nazionale comuni italiani ha trasmesso a tutti i sindaci, accompagnandole con un invito esplicito a metterle in pratica – conclude la presidente di Deai –. E diversi Comuni, anche a poca distanza da Imola, hanno già fatto la propria parte".