
Franco e Tonino Dal Re nella casa di via Colombarazza a Pontesanto
Imola, 24 ottobre 2017 - "Mio padre avrebbe voluto mantenere tutto così com’era. Tanta gente veniva a visitare la sua casa, ora invece sembra che non importi più a nessuno». A parlare è Franco Dal Re, figlio del celebre e indimenticato pittore Tonino, scomparso nel 2010.
A seguito di una diatriba familiare, lo studio-museo nel quale Dal Re padre dipingeva, in via Colombarazza a Pontesanto, e dove ancora oggi riposano le sue ceneri, non può più essere visitato. «Mio fratello, in accordo con le due sorelle e in totale disaccordo con me, lo ha modificato facendone la sua residenza – racconta Franco, pure lui pittore –. Io ne posseggo il 25%, loro in tre fanno il 75%. Mi trovo escluso, non è giusto. Hanno distrutto le radici e la storia di un valido artista amato da tantissima gente: quello era considerato un luogo magico».
Tonino Dal Re, conosciuto anche come ‘il pittore dei ciclisti’, ha dedicato all’arte 75 anni della sua vita, spaziando tra le più svariate tecniche con risultati sempre molto significativi. Nella galleria ormai smantellata ci sono anche tante opere del passato, fin dal primo quadretto fatto per il suo maestro delle scuole elementari. In tutte queste opere si manifesta la peculiarità della sua pittura: la narrativa, la ricerca del movimento e del nuovo. «Ho sempre portato avanti un discorso per promuovere il suo ricordo – ricostruisce il figlio Franco –. Ora mi remano tutti contro. Nemmeno le istituzioni mi stanno appoggiando».
A sostenre la battaglia del figlio di Dal Re c’è invece il tenore Cristiano Cremonini, ammiratore di Tonino. «Ho visitato la sua abitazione circa un anno fa – racconta il cantante lirico – e posso dire che, appena vi sono entrato, ho provato subito una emozione fortissima, tanto che ho consigliato ad alcuni miei amici, grandi appassionati di arte, di farvi un salto». Adesso però «è davvero molto triste apprendere che, un luogo così magico, dove è ancora possibile percepire la forza spirituale del messaggio artistico che ci ha regalato il suo originalissimo talento, oggi, per decisione di buona parte degli eredi, ci venga tolto – prosegue Cremonini nella sua lettera aperta –. Peccato che, a causa, forse, di piccoli contrasti interni alla famiglia, la comunità tutta debba privarsi di un suo tesoro così inestimabile. Credo infatti che Tonino e le sue opere appartengano a tutti noi».
Detto questo, il cantante lirico auspica comunque che una soluzione possa essere trovata. «Sono profondamente dispiaciuto per tutto ciò, e mi auguro che il buon senso e il ricordo di un artista che ha saputo così mirabilmente descrivere i personaggi, le loro storie e l’anima della sua terra, possano alla fine prevalere e vincere ogni impedimento – conclude Cremonini –. Lo auspico con tutto il cuore».