Imola, topi in centro storico. Ecco le esche

Ne spunta una anche in piazza Gramsci. Il Comune: "Nessun allarme"

 Le esche anti-ratto nella centrale piazza Gramsci

Le esche anti-ratto nella centrale piazza Gramsci

Imola, 21 settembre 2019 - Se siano in aumento (come sostiene qualcuno dal Pd), o se invece si tratti solo di qualche caso isolato (così ribatte il Comune, rassicurato in tal senso dal numero delle segnalazioni arrivate), non è ancora del tutto chiaro. Va detto che, a occhio, la situazione dei topi in centro storico pare ben lontana dall’essere considerata emergenziale. Tuttavia, proprio in virtù delle contestazioni di cui sopra, la Giunta ha deciso di muoversi.

In questi giorni, infatti, nei cinque punti in cui i cittadini hanno segnalato la presenza dei roditori (che il consigliere comunale Dem, Giacomo Gambi, collega all’introduzione del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta), sono state piazzate delle esche. Si tratta di cassette di colore nero piuttosto grandi. Ben visibili, insomma, anche dai passanti.

A suscitare un certo clamore, proprio in virtù della sua posizione tanto inedita quanto evidente, è quella spuntata in piazza Gramsci, uno dei salotti buoni della città. E’ stata messa lì proprio per monitorare la situazione. Al momento, però, pare essere tutto sotto controllo: esche intatte, dunque nessuna traccia di topi.

«Di segnalazioni ce ne sono in tutte le città italiane, è la normalità. Ma parliamo di casi sporadici e senza nessun aumento rispetto allo scorso anno – assicura l’assessore all’Ambiente, Andrea Longhi –. Di invasioni qui non ce ne sono. Se 100 persone vedono uno topo, non vuole dire che ci siano 100 roditori in giro. Mi pare evidente. Si tratta solo di usare buon senso e di non approfittarsene per strumentalizzare politicamente la situazione». Il riferimento è appunto alla segnalazione, relativa in particolare a via San Pier Grisologo, fatta nei giorni scorsi dal consigliere comunale del Pd, Giacomo Gambi. «Il problema è che la Giunta non ha fatto i conti, ancora una volta, con la conformazione del centro dove abbondano grandi edifici sfitti con cantine che hanno le finestrelle sulle strada – aveva protestato Gambi –. Si possono mettere trappole nelle fogne, ma non lo si può fare in tutte le cantine private del centro». Puntuale era arrivata la replica dello stesso Longhi, che aveva parlato di segnalazioni «in linea con gli altri anni e quindi non imputabili al servizio di porta a porta. Le ditte di disinfestazione stanno lavorando in una situazione di normalità – aveva sottolineato l’assessore –. I bidoni del ‘porta a porta’, se usati nel modo corretto, hanno una chiusura ‘anti-randagismo’ che non permette agli animali di introdursi».