MATTIA GRANDI
Cronaca

Un anno dopo il disastro. Tutta Fontanelice piange la sua vittima: "Ferita ancora aperta"

Enrico Rivola venne sepolto vivo da una frana mentre si trovava in casa. Il sindaco Meluzzi: "Ricordo ancora tutti i dettagli. Tragedia senza rimedio".

Un anno dopo il disastro. Tutta Fontanelice  piange la sua vittima: "Ferita ancora aperta"

Un anno dopo il disastro. Tutta Fontanelice piange la sua vittima: "Ferita ancora aperta"

È passato un anno ma la ferita non si è mai rimarginata. Già, perché l’alluvione della scorsa primavera ha cambiato per sempre le geometrie della collina e lo stato d’animo dei suoi abitanti. Un territorio falcidiato da frane e smottamenti dopo quelle incessanti piogge che, qualche chilometro più a valle, gonfiarono fiumi e torrenti. In una parola: alluvione. Ma il 3 maggio 2023 sarà ricordato per sempre come il giorno in cui la vallata del Santerno ha pagato il suo pegno di sangue alla furia della natura.

Una morte assurda quella di Enrico Rivola, pensionato di 78 anni, sepolto vivo da una frana nella sua casa di via Casolana a ‘Casamento’. Una località divisa tra i comuni di Fontanelice e Casola Valsenio, ma ancora di pertinenza del municipio fontanese. Un uomo nato e vissuto tra le colline, non lontano da Valmaggiore. E proprio quelle pendici che tanto amava l’hanno tradito. La porzione di terra, ormai infradiciata d’acqua e trasformata in colata di fango, che si distacca dal versante a sera inoltrata e travolge la casetta.

Il corpo ritrovato esanime il mattino dopo, vicino al camino: "Di quelle interminabili e drammatiche settimane ricordo con nitidezza tutti i dettagli – racconta il sindaco di Fontanelice, Gabriele Meluzzi –. Sono istantanee ancora vive nella mia mente e nelle mie emozioni. Non c’è un’immagine che mi impressioni più di un’altra, sono tutte devastanti perché incarnano il dramma dei singoli e di un’intera comunità". Tutte tranne una: "Penso spesso a quella maledetta mattina – continua –. Una tragica fatalità per la sua assurda dinamica. Non sarebbe mai dovuta accadere una disgrazia del genere. Ecco, quando ripenso a quell’uomo che ha trovato la morte tra le pareti di casa ho ancora la pelle d’oca". Poi, la riflessione: "In un modo o nell’altro, se saremo bravi e con impegno, riusciremo a ripartire – rimarca il primo cittadino –. I progetti di ricostruzione daranno una seconda chance a strade e case. Ma alla perdita di una vita umana, per quella no, non c’è alcun rimedio". Nella giornata di ieri, il sindaco Meluzzi ha rinnovato la vicinanza dell’amministrazione e della comunità di Fontanelice alla sorella della vittima. Nessuna iniziativa pubblica, nel rispetto della riservatezza dei parenti di Rivola. E, ieri come allora, il silenzio è sceso sulla valle.