Un laboratorio per i ritratti della comunità

Dal 3 maggio al 12 giugno si terrà il laboratorio teatrale ‘Ritratti di comunità’ a Imola, aperto a tutte le persone interessate. Organizzato da ExtraVagantis Teatro e Anteas Imola, il progetto coinvolge la creazione di un'azione teatrale partecipativa.

Dal 3 maggio al 12 giugno sarà possibile partecipare al laboratorio teatrale ‘Ritratti di comunità’. L’iniziativa, a cura di ExtraVagantis Teatro con la particolare collaborazione di Anteas Imola, è condotta da Marina Mazzolani con modalità partecipative.

Il laboratorio è all’interno delle azioni previste dal progetto ‘Da più vicino: azioni di comunità’, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Emilia Romagna, che ha come capofila Croce Rossa e coinvolge numerose associazioni del territorio. Ci si incontrerà tutte le settimane il mercoledì (dalle 18 alle 20, nella sala video della Fondazione Santa Caterina in via Cavour 2/E - Fratelli Cairoli 60) e il venerdì (dalle 16 alle 18, all’ex convento dell’Osservanza di via Venturini 2). Il laboratorio è aperto a tutte le persone interessate, nessuna esclusa, dai 16 in su (anche oltre i 100 anni) ed è finalizzato alla creazione di un’azione teatrale, che debutterà a giugno.

La partecipazione è gratuita e non occorrono precedenti esperienze teatrali: permettendo di accostarsi ai linguaggi, ai modi e alle forme del teatro, si offre in primo luogo come esperienza di espressione, di socializzazione. Iscrizioni entro il 24 aprile. Informazioni e adesioni: 339.2294412 (Marina Mazzolani - per ExtraVagantis Teatro).

"La comunità, che sia grande come il mondo o una nazione o una città o un quartiere, o che sia piccola come una famiglia, una cerchia di amici, è fatta di persone – ricordano gli organizzatori del laboratorio – . E le persone hanno storie, vere o immaginate, da vivere o da raccontare. Nelle foto, nei ritratti, le storie si condensano in espressioni del viso, in posture, in oggetti, in abiti, in frammenti di paesaggi o di ambienti. Si propone di lavorare sulle persone e sulle loro storie, a partire da immagini, ferme e misteriose come sono a volte le fotografie. A partire da suggestioni e misteri che possiamo comunque aggiungere, lavorando di fantasia. Lavorare di fantasia è un po’ sognare ad occhi aperti. E sognare ad occhi aperti è un po’ partire verso il futuro. E partire verso il futuro è un po’ viaggiare verso il cambiamento. Il laboratorio teatrale è sempre un viaggio, assieme, verso il cambiamento".