Vaccino covid agli over 80: il piano dell’Ausl a Imola

Iniezioni a casa per chi non è in grado di muoversi, quasi 2.500 le persone interessate nell’Imolese. In arrivo anche le dosi di ’Moderna’

Il dottor Pasquali, il primo sanitario vaccinato in Autodromo

Il dottor Pasquali, il primo sanitario vaccinato in Autodromo

Imola, 3 febbraio 2021 - Al via in questi giorni, nel circondario imolese come nel resto della regione, la vaccinazione degli over 80 che sono assistiti a domicilio. Il primo nucleo di inoculazione sarà istituito alla Casa della salute di Castel San Pietro. Una parte di questi pazienti, impossibilitati a muoversi, dovrà essere vaccinata direttamente a casa. Sarà il servizio di cure primarie dell’Ausl, che ha già in carico gli anziani per la loro assistenza domiciliare, a contattare direttamente i cittadini per fissare l’appuntamento per la loro vaccinazione. Per quanto riguarda i criteri di precedenza, si baseranno sulle condizioni cliniche della persona, di cui le Aziende sanitarie sono già a conoscenza in quanto assistiti a domicilio: priorità ovviamente per chi presenta un quadro sanitario più fragile.

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Covid; dati e contagi in Emilia Romagna - Coronavirus, bollettino dei contagi del 2 febbraio - Test rapido Covid, tampone ed esame sierologico: come funzionano, le differenze Nel complesso, sono interessate 2.460 persone solo nel circondario. A questi numeri si devono poi aggiungere i coniugi in qualità di caregiver, che saranno quantificati al momento delle convocazioni telefoniche da parte dell’Ausl. Prevista la consegna di 1.500 dosi di vaccino Moderna già questa settimana. L’obiettivo è di far rientrare il maggior numero possibile di over 80 già in questa prima fase, durante la quale a scoprire il braccio sono operatori sanitari, personale e ospiti delle residenze sociosanitarie (5% della popolazione), destinata a chiudersi a inizio di marzo.

A quel punto, il piano annunciato ieri dall’Ausl prevede di vaccinare, nella fase 2 che vedrà come quartier generale imolese l’auditorium dell’Osservanza, la restante quota di over 80 non immunizzati in fase 1. E proprio agli anziani con più di 80 anni che non sono né ospiti di Cra né seguiti a domicilio dalle Ausl, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, come già annunciato invierà una lettera in cui, oltre alle ragioni per cui è bene vaccinarsi, fornirà tutte le indicazioni e le tempistiche per la prenotazione.

Durante la fase 2 si vaccineranno anche le persone con patologie gravi, immunodepresse e fragili di ogni età. Sempre in questa finestra, destinata a concludersi entro giugno coinvolgendo il 15% della popolazione, spazio alla vaccinazione di insegnanti e personale scolastico.

Nella fase 3, durante la quale si conta di immunizzare il 50% dei residenti nel circondario terminando entro settembre, riflettori puntati su forze dell’ordine e lavoratori dei servizi essenziali, persone con "comorbidità moderata" di ogni età, carceri e comunità. 

Infine, nella fase 4, resta da vaccinare il resto della popolazione. L’ipotesi è di finire entro dicembre. Va detto che al momento, nonostante lo stop&go della settimana scorsa dovuto al taglio delle forniture a livello nazionale, l’Ausl imolese procede al ritmo di oltre 300 vaccinazioni al giorno con siero Pfizer. Secondo i piani della Regione, questa settimana ne verranno spediti in città 1.170, ai quali va aggiunto un altro centinaio di dosi Moderna. Il target per questa prima fase rimane fissato in 4.500 vaccinazioni: già somministrate più di 1.200 seconde dosi (immunizzazione completa) e oltre 3.300 prime dosi.

La copertura vaccinale è dunque al momento del 74% circa, con picchi del 99% negli ospiti delle strutture per anziani, dove però la quota degli operatori che si sottopongono alla puntura si attesta poco oltre il 65% a fronte del 75% e passa del personale Ausl.