Imola, guerra alla zanzara tigre

Giro di vite del Comune per prevenire la diffusione dell’insetto. Multe di 500 euro

Un trattamento contro la zanzara tigre

Un trattamento contro la zanzara tigre

Imola, 24 aprile 2017 - Scatterà il primo maggio, e resterà in vigore fino al 31 ottobre, l’ordinanza firmata in questi giorni dal sindaco Daniele Manca per prevenire malattie infettive trasmissibili all’uomo attraverso la puntura della zanzara tigre. Numerose le prescrizioni del Comune e che i cittadini dovranno rispettare nel corso dei prossimi mesi se non si vogliono rischiare multe da 25 fino a 500 euro.

Gestori o responsabili di aree strutturate con sistemi di raccolta delle acque meteoriche (privati, amministratori condominiali, società che gestiscono le aree di centri commerciali) dovranno infatti evitare l’abbandono negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi e balconi, di contenitori nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea. E ancora, nel caso di contenitori non abbandonati, evitare comunque accumuli a seguito pioggia. Per tombini, pozzetti e griglie di scarico bisognerà inoltre intervenire «ricorrendo – ordina il Comune – a prodotti di sicura efficacia larvicida».

Più in generale, dall’amministrazione ricordano l’obbligo per i cittadini di cui sopra di tenere puliti i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi e rifiuti. E sistemare gli spazi in questione «in modo da evitare il ristagno delle acque meteoriche o di qualsiasi altra provenienza». Ma a essere chiamati a una maggiore attenzione sono anche i possessori di orti, i quali dovranno eseguire «l’annaffiatura diretta, tramite pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l’uso»; «sistemare tutti i contenitori e altri materiali (per esempio teli di plastica) in modo da evitare la formazione di raccolte d’acqua in caso di pioggia»; «chiudere con coperchi a tenuta ermetica gli eventuali serbatoi d’acqua».

Le disposizioni per i gommisti sono quelle di stoccare i copertoni, dopo averli svuotati di eventuali raccolte d’acqua, al coperto. In caso contrario, bisognerà proteggerli con teli impermeabili. Per i materiali stoccati all’aperto, invece, necessari trattamenti di disinfestazione da praticare entro cinque giorni da ogni precipitazione atmosferica. Dovranno impedire gli accumuli d’acqua anche i responsabili dei cantieri edili così come pure i gestori di vivai, serre e aziende agricole. Per quanto riguarda i cimiteri, invece, qualora non sia disponibile acqua trattata con prodotti larvicidi, i vasi vanno riempiti con sabbia umida.