Benzina prezzo Imola, gli aumenti pesano sulle famiglie

Il nostro test: già superata la soglia dei due euro. I gestori: "Non sappiamo più cosa fare. E nei prossimi giorni andrà anche peggio"

Benzina, i prezzi aumentano: di nuovo sopra i 2 euro

Benzina, i prezzi aumentano: di nuovo sopra i 2 euro

Imola, 5 giugno 2022 - Era l’inizio di marzo quando i venti di guerra nell’est del continente cominciavano a soffiare forte sui display dei distributori di carburante. Poi due decreti ministeriali e due decreti legge varati per ridurre le aliquote di accisa sui combustibili. Una coperta, da poco più di 30 centesimi di euro al litro di riduzione su benzina e gasolio e di 10 su gpl con l’iva compresa, con scadenza fissata al prossimo 8 luglio. Davanti ci sono le opzioni di una ulteriore proroga temporale dell’intervento governativo o l’atteso avvento di nuovi ribassi. Novanta giorni dopo la situazione è immutata. Anzi, in alcuni casi perfino peggiorata.

"Ci hanno già comunicato che dal 6 giugno arriveranno nuovi aumenti – anticipa Marco Liverani dalla sua stazione di rifornimento affacciata sul viale del Piratello –. In queste settimane le compagnie petrolifere hanno rincarato costantemente i prezzi". Il parallelo delle cifre al self service, attraverso un rapido flash back, non è nemmeno troppo impietoso. Gasolio ancorato ai 1.780 al litro, ma benzina verde salita dagli 1.899 ai 1.920. "Tremo al pensiero di che cosa potrebbe accadere con il reintegro delle accise – confida –. Prevedo serie difficoltà in futuro. In questi primi giorni di ponti festivi assistiamo, però, al colpo d’occhio di un’autostrada intasata di veicoli".

Già, il più classico dei paradossi. Meno di un chilometro di strada per incontrare, sulla via Emilia, il distributore all’altezza del Seventy Five Cafè. Il diesel, da 1.760 euro al litro di allora, è passato a 1.799. Verde a quota 1.899.

Qui c’è anche il campione di moto Valter Bartolini col mezzo furgonato di lavoro: "I prezzi del carburante sono davvero troppo alti – spazza subito via i dubbi –. Si rischia di fermare tutta la filiera produttiva. Penso ai disagi del comparto dei trasporti su gomma e dei mezzi pesanti. Un fermo di queste categorie si tradurrebbe subito negli scaffali vuoti ai supermercati".

Ma la tendenza non cambia virando verso la Montanara. Gasolio a 1.859 e benzina verde a 1.969. Cifre che abbattono di parecchio il muro dei due euro se il pieno è servito dal personale. "Non capisco i motivi di questi aumenti ingiustificati – commenta il benzinaio Carlo Santandrea –. Continuo a chiedermi se la colpa di questo scenario è dello stato o dei petrolieri. In ogni caso, a mio avviso, si tratta di una truffa continua". Non usa mezzi termini. "Comincio a vergognarmi di vendere un prodotto così caro", conclude scuotendo il capo.

Una mannaia che vibra minacciosa sopra le teste dei lavoratori: "Rialzi scorretti perché, in questo modo, parte dello stipendio viene bruciato nel fare avanti e indietro dal lavoro – sottolinea Eleonora Caruso –. Soldi che avrei potuto spendere diversamente. Magari per pagare quelle bollette di casa cresciute vertiginosamente". Ma c’è di più. "È un circolo vizioso – conclude –. Chi deve percorrere in auto diversi chilometri per andare a lavorare non ha molte alternative. I mezzi pubblici sono vincolati a orari che spesso non combaciano coi turni del proprio mestiere. Il caro benzina è un vero problema".