Le parole dell’economia imolese: poca F1, assente l’Osservanza

Una startup calcola i termini più utilizzati dalle aziende. Volano Sangiovese e Albana e pure la Sacmi

Osservanza

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Imola, 5 settembre 2016 - Commercio, agricoltura, progettazione, industria. Ma anche Albana e Sangiovese. Sono le parole chiave più frequenti che le aziende imolesi utilizzano per descrivere la propria attività sul mercato. Un lessico variegato a cui si aggiunge il nome della cooperativa tuttofare di via Selice, Sacmi, citata da molte imprese sul Santerno per raccontarsi su siti web, social, riviste di settore. A dieci anni dall’ultimo Gran Premio, passa in secondo piano il termine Formula 1, menzionato da solo 12 imprese, ma molto presente nei siti di aziende modenesi (108 imprese) e bolognesi (101). Sono poco nominate anche Valle del Santerno (9 imprese) e Rocca sforzesca (21 aziende). Va un po’ meglio per la parola autodromo, citata da 36 realtà economiche (in provincia sono in tutto 113 i siti aziendali che presentano questa parola). Nessun riscontro invece per Osservanza: nell’anno della maxi operazione di rilancio dell’ex manicomio da parte di ConAmi, il complesso da poco aperto alla città non viene citato da nessuna realtà imprenditoriale.

Ad analizzare l’economia imolese ci ha pensato SpazioDati, una startup trentina che ha ideato Atoka, un cervellone informatico che attraverso complicati algoritmi aiuta le imprese a intercettare nuovi clienti, partner, opportunità di business, e capire i trend del mercato. Non uno studio a valenza statistica, sia chiaro, ma «uno strumento concepito da SpazioDati per supportare le imprese italiane nell’interpretare meglio le dinamiche di mercati sempre più complessi», spiega Gabriele Antonelli, presidente della startup che opera nell’ambito di big data e semantica. «Imola è senz’altro una realtà produttiva importante con aziende di rilievo – va avanti –. Sono degni di nota, per esempio, i dati sul tasso di digitalizzazione delle imprese imolesi. Quelle manifatturiere superano di molto il dato nazionale: un indicatore positivo, anche se spetta agli esperti confermarlo, e che testimonia attenzione per le nuove tecnologie».

Il campione messo a fuoco da SpazioDati comprende 5.771 aziende sotto l’Orologio. Questo significa che, su un totale di 91.548 imprese con sede nel bolognese, il 6,3% si trova a Imola. Detto in altre parole, l’1,3% delle imprese emiliano-romagnole è sul Santerno. Di queste, 849 (il 14,7% del totale, in Italia la media è l’11%) hanno un sito web, mentre 407 sono anche sui social. In quali settori operano? Oltre 1.100 sono aziende nel commercio all’ingrosso o al dettaglio, 917 si occupano di agricoltura, 1.300 di costruzioni o immobiliare, 577 sono attive nel manifatturiero, 351 fanno dell’accoglienza o della ristorazione la loro mission. Secondo SpazioDati è poi interessante notare che in agricoltura Imola detiene un piccolo record: vanta cioè 289 aziende attive nella coltivazione dell’uva (39,2% della provincia). Tuttavia in questo settore è basso il tasso di digitalizzazione: solo 32 le imprese con sito web. Situazione diversa, invece, nel manifatturiero dove su 582 aziende 190 sono online.