Imola, la frutta grandinata lasciata a marcire nei campi

Salta l’accordo per la distribuzione nei supermercati del prodotto colpito dalla tempesta di ghiaccio a Pasquetta. E anche l’avvio all’industria della trasformazione costa più del ricavo della vendita

Conad e Coop Adriatica non riescono ad assorbire le grandi quantità di frutta colpite dalla grandine a Pasquetta

Conad e Coop Adriatica non riescono ad assorbire le grandi quantità di frutta colpite dalla grandine a Pasquetta

Imola, 25 maggio 2017 - Una brutta notizia: non va in porto la trattativa tra la grande distribuzione organizzata e le associazioni di categoria per tentare di piazzare la frutta grandinata (soprattutto albicocche) sugli scaffali di alcuni supermercati locali di Conad e Coop Adriatica. Lo annunciano, con rammarico, le stesse associazioni, dopo settimane da quella notte tra il 16 e il 17 aprile in cui una violenta tempesta si era abbattuta sul territorio della Vallata del Santerno e in parte sull’Imolese.

«A seguito di numerosi incontri e di unanimi considerazioni – scrivono in una nota congiunta Confagricoltura Bologna, Cia Imola e Ugc-Cisl Imola -, le scriventi associazioni sono a comunicare l’impossibilità a procedere con il progetto di vendita del prodotto grandinato. Ci teniamo a ringraziare l’amministrazione e tutte le strutture che avevano manifestato la loro adesione al progetto, in quanto meritevoli di plauso, tuttavia ci si è resi conto che un’operazione di questa portata non è in linea con le problematiche riscontrate».

Il motivo è presto detto: «Nella fattispecie – continuano le associazioni -, ci siamo resi conto che le aziende toccate dal maltempo, e soprattutto le loro produzioni, sono in numero così elevato che il prodotto che andrebbe commercializzato nella gdo locale è una goccia infinitesima in confronto al dato che abbiamo ottenuto. L’iniziativa è stata molto apprezzata, ma purtroppo i danni sono talmente elevati che è di fatto impraticabile».

In soldoni, i quantitativi che potrebbero essere ritirati da Conad e Coop Adriatica (che al momento preferiscono non rilasciare dichiarazioni) sarebbero minimi rispetto alla mole di prodotto grandinato che c’è sul territorio. La tempesta pasquale colpì in particolare l’area della Vallata del Santerno, mettendo complessivamente in ginocchio, secondo i dati forniti finora dal Circondario, 130 aziende agricole distribuite su 10mila ettari. E devastando la quasi totalità della produzione di albicocche. Intanto, in questi giorni la raccolta è entrata nel vivo e la maggior parte dei coltivatori è costretta a conferire il prodotto grandinato – l’unico disponibile - alle industrie di trasformazione.

Ma, con i prezzi di mercato riconosciuti dalle industrie – si parla di circa 15 centesimi al chilo per le albicocche -, i produttori non coprono nemmeno i costi per la raccolta. Se poi si aggiungono anche quelli per il trasporto della frutta fino ai magazzini di trasformazione, l’amara verità è una sola: nella maggior parte dei casi, le aziende ci perdono meno se lasciano cadere a terra le albicocche.