Imola, piscina Ortignola in crisi. La Cgil: "Serve un piano di rilancio"

Il sindacato: "No al taglio del 15% dei compensi dei collaboratori"

Imola, piscina Ortignola (Isolapress)

Imola, piscina Ortignola (Isolapress)

Imola, 10 gennaio 2019 - Un 'piano di risanamento' nonché l’applicazione di "criteri equi e condivisi". A chiederlo, in relazione alla crisi della piscina Ortignola, è la Cgil, che per bocca della segretaria generale Mirella Collina, di Davide Baroncini (segretario Nidil, atipici e partite Iva) e di Michele Boffa (Slc, lavoratori della comunicazione), boccia la proposta dei gestori dell’impianto di "ridurre le ore di attività e decurtare del 15% il compenso dei collaboratori".

Nei giorni scorsi si è infatti svolto il primo incontro chiesto dalla Cgil con la presidente della Deai Srl e Sport Up, Paola Lanzon, e con il suo omologo della Uisp, Nino Villa, i quali hanno presentato una "situazione critica", ricostruiscono oggi dal sindacato di via Emilia. Situazione che i due dirigenti "imputano a un ritardo, a suo tempo, nella consegna della struttura – riportano sempre dalla Cgil – con un conseguente rinvio delle attività, e a spese da loro sostenute negli anni (ad esempio per l’acquisto di arredi) di cui, secondo loro, avrebbero dovuto farsi carico la proprietà, il Comune, o l’impresa costruttrice Ortignola Srl, che ha sempre percepito regolare affitto anche se a tutti gli effetti la struttura non è stata ancora completata, soprattutto all’esterno".

Le difficoltà sono ricadute, come noto, su 120 lavoratori: non solo dell’Ortignola, ma anche quelli impegnati in altre strutture o servizi, di cui 13 dipendenti e 107 collaboratori. A differenza dei primi, a questi ultimi, in particolare, «non è stato retribuito novembre», ricordano dal sindacato. Martedì, prima di un’assemblea con i lavoratori, il secondo incontro. "Visto che la difficoltà di pagare le mensilità continuerà anche nei prossimi mesi, l’intenzione è di ridurre le ore di attività e decurtare del 15% il compenso dei collaboratori – fa sapere la Cgil –. Proposta a cui abbiamo risposto con una diffida, sostenendo che prima di applicare un simile provvedimento chiediamo di vedere i bilanci 2017-2018, per capire le cause che hanno portato a questa situazione di crisi, e di valutare il piano di risanamento".

Come organizzazione sindacale "siamo disponibili a discutere ed eventualmente sottoscrivere un accordo, dopo averlo sottoposto ai lavoratori, che preveda una riorganizzazione e razionalizzazione, se temporanea, che distribuisca il disagio su tutti, in modo equo e con criteri condivisi – rimarcano dalla Cgil –. Abbiamo anche chiesto un incontro urgente a Ortignola Srl e al Comune per capire se è possibile abbassare i costi, intervenire sul completamento della struttura e quali strumenti mettere in campo per aiutare i lavoratori in difficoltà. Stiamo parlando di una struttura pubblica e di servizi molto graditi alla cittadinanza, grazie anche alla professionalità e alla passione che molti giovani del nostro territorio mettono in questo lavoro".

red. cro.