LORENA CELLINI
Cronaca

Addio all’architetto Recchi. Ha segnato il volto della città

Si è spento a 74 anni. È stato anche molto impegnato in politica ricoprendo il ruolo di assessore. Il funerale oggi pomeriggio nella chiesa di San Claudio.

Addio all’architetto Recchi. Ha segnato il volto della città

Addio all’architetto Recchi. Ha segnato il volto della città

Addio all’architetto Olivio Recchi. Aveva 74 anni e soffriva da tempo di problemi di salute. Un professionista molto conosciuto che aveva messo la sua firma su molti progetti di edilizia privata, anche di restauro, e non solo a Civitanova. Un personaggio istrionico e noto anche per la sua attività politica che lo ha portato al governo della città quaranta anni fa. È stato infatti un esponente del partito socialista locale ed entrò poco più che trentenne nell’amministrazione cittadina, nel giugno del 1983, quando dalle elezioni amministrative uscì una giunta che aveva come sindaco Lamberto Diomedi con Recchi assessore insieme, tra gli altri, a Ivo Costamagna e ai compianti Universo Ripari, Sergio Belleggia, Pietro Emili.

Nel 1988 si candida sempre con il Psi, viene nominato sindaco Costamagna e lui non fa però parte della giunta dove per il ‘garofano’ la spuntano Angelo Formica e Giuseppe Malaisi. Alle Regionali del 1990 Costamagna viene eletto, va ad Ancona e lascia la poltrona di sindaco, il rimpasto a Civitanova consegna la fascia tricolore a Augusto Frinconi e Recchi torna a ricoprire il ruolo di assessore, restando in carica fino al giugno del 1993, anno in cui si conclude la sua esperienza nell’amministrazione cittadina.

Da quel momento si dedica principalmente al suo lavoro, ma quel decennio a forti tinte socialiste lo vive sempre sugli scudi e gli fa meritare l’appellativo di ‘Duca della Rocca’, per marcare un feudo in quel della sua Civitanova Alta dove questo pomeriggio, nella chiesa di San Paolo, alle 15.15, verranno celebrati i funerali. Recchi conosceva tutti gli angoli della città, ne amava gli aspetti storici e più importanti dal punto di vista architettonico e non erano rari i suoi interventi, spesso critici, in merito a opere pubbliche o private, specie se relative a restauri, e non aveva peli sulla lingua quando doveva denunciare storture nei progetti di ristrutturazione. Con i giovani ha avuto sempre un rapporto diretto, conoscendone la sensibilità, avendo insegnato all’Istituto d’arte di Macerata. Lascia il figlio Lorenzo, a cui si è dedicato con tutto se stesso fin dalla nascita.

La salma è stata composta nella casa funeraria Terra e Cielo dell’Agenzia funebre Asof in via Cecchetti, e da qui il feretro partirà oggi pomeriggio per la chiesa di San Paolo.