Allo Sferisterio la sfida tra pagliacci e cinema

Oggi il debutto della seconda opera in cartellone, con la regia di Alessandro Talevi. Sul muro la proiezione di "The Circus" di Chaplin

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Il muro dello Sferisterio che diventa un grande schermo su cui sarà proiettato uno dei capolavori di Charlie Chaplin, il film "The circus" nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna e con la prima esecuzione dal vivo, dopo il debutto del 1928, della colonna sonora originale ripristinata da Timothy Brock e il palco che accoglierà, in tutta la sua lunghezza, il nuovo allestimento dei Pagliacci di Leoncavallo. Dopo le quattro serate con Tosca, il Mof debutta oggi, alle 21 in arena, con quella che può essere la sua opera di riferimento, "I pagliacci" abbinata al film "The circus". Mentre, infatti, le altre due produzioni Tosca appunto e il Barbierie di Siviglia sono opere che sarebbero dovute andare in scena, rispettivamente nel 2020 e nel 2021 e poi rinviate per il Covid, Pagliacci è l’opera voluta dal direttore artistico Paolo Pinamonti e, con l’abbinamento al film di Chaplin, quella che meglio racconta questo connubio tra opera e cinema che caratterizza la stagione 2022. La regia è stata affidata ad Alessandro Talevi (foto Simoncini) che ha riallestito lo spettacolo che aveva portato in scena nel 2015, allora però abbinato alla Cavalleria Rusticana. "Il mio è un felice ritorno dopo non molto tempo – racconta Talevi – con un progetto più creativo e ricco di cose nuove che si adattano perfettamente alla larghezza del palco dello Sferisterio. Dell’opera del 2015 è rimasto molto poco, mentre proporremo un legame particolare tra opera e cinema. Nella prima parte, infatti, ci sarà la proiezione del film di Chaplin che è essenziale per introdurre quello che ci sarà dopo, perché l’idea è di mettere in scena uno scontro tra l’arte più verista e la vecchia commedia dell’arte e ho pensato che il pubblico di oggi, forse più moderno, sia più interessato a scoprire i nuovi mezzi e, quindi, il cinema, mentre i pagliacci sono la parte più "vecchia". Ecco perché i pagliacci sono un gruppo in forte crisi esistenziale, con un senso di insicurezza per la loro arte e il tipo di spettacolo che propongono". Oltre alla prima parte, però, in cui viene proiettato il film, tutta l’opera è intrecciata al mondo cinematografico. "Nedda, la protagonista, sogna di essere una star hollywoodiana, mentre il pubblico sul palco, impersonato dal coro, è più interessato a guardare il film che non i pagliacci – aggiunge il regista –, tanto che a un certo punto se ne va in direzione di un borgo che rappresenta le case di ogni spettatore e torna solo quando Canio inizia a recitare perché non vuole perdersi lo spettacolo. Quindi sarà molto chiaro questo continuo scontro con il nuovo mezzo, il cinema, contro cui i pagliacci cercano di combattere. Perché il cinema è in grado di stregare tutti e per i pagliacci è quasi una battaglia persa, tanto che Tonio quando dice la "commedia è finita" è quasi come se fosse un grido di aiuto". Protagonisti sul palco saranno Rebeka Lokar (Nedda), Fabio Sartori (Canio), Fabián Veloz (Tonio), David Astronga (Peppe), Tommaso Barea (Silvio). Repliche domenica e giovedì.