Qualità artistica e tanto pubblico: il festival Artemigrante chiude in bellezza. Va in archivio con un bilancio positivo la 25ª edizione del festival internazionale di circo contemporaneo conclusasi domenica sera. Dai curiosi agli appassionati arrivati in città: le performance hanno fatto centro. Si contano circa 25.000 presenze totali nei quattro giorni di intrattenimento. Tutti gli spettacoli hanno avuto una platea piena. Feedback positivo anche dagli artisti protagonisti, nazionali e internazionali. Il festival, dunque, ha regalato giorni di pienone e divertimento alla città, anche se sabato sera la mancata proiezione di un videomapping, di Luca Agnani, sulla facciata della chiesa di San Giovanni per uno stop imposto dalla Diocesi ha suscitato parecchie polemiche. E sulla questione interviene anche Andrea Perticarari, consigliere del Pd, che commenta. "La vicenda del videomapping potrebbe divenire un campanello di allarme per la città e per coloro che vogliono organizzare eventi – dice –. Artemigrante è una delle poche realtà locali riconosciute e finanziate dal Ministero della Cultura, un fiore all’occhiello che di anno in anno ha visto diminuire la contribuzione comunale. In questo panorama di sempre meno fondi e collaborazione – non solo nei confronti di Artemigrante – si innesta oggi la vicenda della mancata proiezione del videomapping e l’imbarazzante silenzio dell’Amministrazione che si è finta morta di fronte a quanto accaduto. Il presupposto più importante dell’organizzazione di eventi è la fiducia reciproca, la convergenza di idee , la volontà di cooperazione. Perdere Artemigrante - e come lei Macerata Racconta, Overtime o altre eccellenze - sarebbe una perdita in termini culturali ed economici. Sarebbe bello domani essere smentito e leggere il pieno sostegno da parte del sindaco, primo tassello per continuare a vedere il centro storico pieno di famiglie con gli occhi all’insù applaudire un funambolo sospeso a mezz’aria".
Anche il consigliere di opposizione David Miliozzi ha sottolineato che "il videomapping è una specie di evoluzione digitale dell’arte barocca, quella di cui sono piene le nostre splendide chiese: la meraviglia ci riempie lo sguardo di stupore, un po’ come facevano gli affreschi seicenteschi di Pietro da Cortona e compagni. Un’illusione magica, l’incanto della luce che dipinge cupole e facciate, facendoci sognare a occhi aperti. Ottimo lavoro, Luca Agnani (l’autore; ndr). E sempre viva l’arte e abbasso la censura".