Autotrasportatori in rivolta "Lo sciopero è inevitabile"

Nel mirino lo stop al recupero delle accise e il mancato arrivo degli aiuti. Operatori riuniti in assemblea: "Le nostre imprese rischiano di chiudere"

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di Paola Pieragostini

La sospensione del recupero trimestrale delle accise e il dannoso ritardo sull’erogazione di 500 milioni di euro prevista dalle norme speciali di settore garantite dal governo a marzo e ad oggi rimaste vane, mettono in ginocchio le imprese di autotrasporto, costrette allo sciopero nazionale indetto e proclamato da Prima Tras dal 18 al 22 luglio. Questo il tema fondamentale di cui si è discusso nell’assemblea tenutasi mercoledì sera all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova, coordinata da Roberto Galanti segretario generale Pmia Unilavoro, a cui hanno preso parte gli autotrasportatori delle province di Macerata, Fermo e Ascoli. A raccogliere le istanze della categoria affondata dal caro carburanti unito alla sospensione da parte del governo dello storico rimborso trimestrale delle accise pari al 21%, è Prima Tras, organizzazione di rappresentanza a cui aderiscono associazioni di imprese di autotrasporto, uniche protagoniste delle decisioni per il bene della categoria di appartenenza, e che consolida la sua efficienza sull’unione diretta tra attività istituzionale ed esigenze degli autotrasportatori. Dall’incontro è emersa la disperazione da una parte e l’indignazione dall’altra degli imprenditori, causate dalla situazione di estremo disagio economico che mette a rischio chiusura tante imprese. In modo particolare a creare ‘buchi’ di bilancio aziendali, impossibili da ammortizzare con l’adeguamento dei costi di committenza, è la sospensione delle accise, che vede quindi gli autotrasportatori gravati dal prezzo del gasolio stabilito per la pompa, arrivato mediamente a oltre 2 euro al litro, privato dallo sgravio del 21%. "Il fermo dei servizi di autotrasporto proclamato da Prima Tras – afferma Galanti – si è reso necessario per protestare contro il mancato rispetto degli accordi, da parte del governo, assunti con il protocollo del 17 marzo 2022, tra cui si evidenzia la mancata erogazione dei 500 milioni di euro, il cui ritardo ha compromesso la regolarità del Durc di almeno 12mila imprese. La questione più importante che ha affondato finanziariamente le imprese di autotrasporto è stata la sospensione del recupero delle accise in vigore dal 22 marzo scorso fino al prossimo 2 agosto. Si chiede pertanto il ripristino del rimborso fondamentale per la salvezza delle imprese e dell’economia del territorio".