"Basta rancori, la resistenza è pure quella dei russi nel Donbass"

Replica del capo dell’Ufficio scolastico regionale: "I gendarmi dell’odio ripongano la pistola"

"Basta rinfocolare rancori, la festa del 25 Aprile sia l’occasione per unirci nel segno della pace e della Pasqua. Le polemiche verso il mio messaggio agli studenti? Chi mi attacca la smetta di gettare benzina sul fuoco e riponga la pistola nella fondina. I fatti dal 1943 al ’45? Una guerra civile dove gli italiani si sono scannati tra di loro". Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Ugo Filisetti, è finito di nuovo nell’occhio del ciclone per il suo discorso diretto agli studenti marchigiani in relazione al 25 Aprile. Questo in particolare il passaggio della lettera finito nel mirino: "Un immane conflitto che in particolare ha visto gli italiani fronteggiarsi per le rispettive ragioni, giuste o sbagliate, per i rispettivi sogni, condivisibili o meno, ma di cui tutti si sentivano carichi, dando luogo ad uno scontro marcato dal ferro e dal sangue, che ha diviso, frantumato il nostro popolo". La stessa cosa era successa esattamente un anno fa a causa della sua lettura della storia che non trova d’accordo tutti e soprattutto tenderebbe a mettere tutti sullo stesso piano, vittime e carnefici: "I fatti della storia devono restare, nessuno li vuole modificare – spiega Filisetti al Carlino –, ma credo che giunti alla quarta generazione dopo quei fatti di quasi ottant’anni fa sia necessario andare oltre e non dividersi. I punti di vista e la libertà di esprimerli va bene, il settarismo meno. Ai miei ragazzi dico ‘non lasciatevi dividere dai gendarmi dell’odio’, anche se lo spirito critico deve restare fermo. Credo che quelli che mi attaccano siano sempre gli stessi e il loro obiettivo è rinfocolare una polemica di parte".

Il parallelismo tra il ricordo della Resistenza dei partigiani italiani durante la Seconda guerra mondiale e quanto sta accadendo oggi in I’Ucraina presenta delle similitudini. Anche qui il direttore dell’Usr rilegge l’attualità con un connotato personale chiaro: "La resistenza la stanno compiendo prima di tutto i partigiani russi del Donbass aggrediti otto anni fa dall’Ucraina e adesso anche i partigiani di Kiev, i partigiani dell’occidente. Vedo alcune similitudini con la guerra civile italiana dell’epoca – precisa Filisetti omettendo il particolare dell’aggressione militare di uno stato nei confronti di un altro sovrano –. In Ucraina ognuno difende la propria identità e tutto ciò sta portando a una escalation fuori controllo. Anche lì il concetto della pace deve tornare centrale per evitare l’allargamento del conflitto".