Macerata, bimba giù dalla finestra. "Condizioni stabili e soddisfacenti"

Volo di dieci metri dal terzo piano, resta in prognosi riservata. Arrestata la madre, piantonata in ospedale, con l’accusa di tentato omicidio. Si è ferita ai polsi con un coltello e ha tentato di gettarsi anche lei. "Temeva che la figlia tornasse in India insieme al padre"

La finestra al terzo piano dalla quale è precipitata la bambina (foto Monachesi)

La finestra al terzo piano dalla quale è precipitata la bambina (foto Monachesi)

Macerata, 3 maggio 2022 - Una bimba che ancora deve compiere quattro anni in prognosi riservata al Salesi, e la mamma nel reparto di psichiatria piantonata dalla polizia, con l’accusa di avere tentato di uccidere la figlia. È questa per ora la situazione, dopo quanto avvenuto domenica pomeriggio in via Dante Alighieri, a Macerata, davanti ai Salesiani. Sulla vicenda sono in corso le indagini degli agenti della squadra mobile, diretti dal commissario capo Matteo Luconi.

Le condizioni della bimba, anche se ancora in prognosi riservata, sono "stabili e soddisfacenti", comunicano gli Ospedali Riuniti di Ancona. "La bambina - fa sapere l'azienda ospedaliero universitaria - è stata sottoposta a riduzione e sintesi delle fratture agli arti in anestesia generale e, al termine della procedura chirurgica, è stata estubata e mantiene il respiro spontaneo con un supporto non invasivo (cannule nasali ad alti flussi)". "Attualmente non risultano più apprezzabili le piccole falde di pneumotorace evidenziate all'ingresso in Rianimazione". Ora la bimba, "sottoposta ad analgosedazione per il controllo del dolore postoperatorio, è facilmente risvegliabile e interagisce con il padre". E "al momento le condizioni cliniche risultano stabili e soddisfacenti"

Per ora, è stata fatta una prima ricostruzione dell'accaduto. La donna, indiana di 40 anni, viveva nell’appartamento al terzo piano con il marito e la bimba. Con loro abita un’altra famiglia di connazionali, con due bambini piccoli. Domenica dopo pranzo la 40ennne, il marito e la figlia erano andati a dormire. A un certo punto, poco dopo le 16, l’uomo si è alzato dal letto per andare in bagno. A quel punto la donna sarebbe andata in cucina, avrebbe preso un coltello e l’avrebbe portato in camera. Dopo avere chiuso la porta avrebbe ferito la figlia, poi l’avrebbe buttata giù dalla finestra. Quindi si sarebbe ferita anche lei ai polsi e si sarebbe messa a cavalcioni sul davanzale, urlando che si sarebbe buttata anche lei.

A quel punto, però, una vicina e gli altri inquilini si sarebbero accorti e avrebbero iniziato a chiedere aiuto. L’altra donna che vive con la 40enne avrebbe iniziato a parlarle, e in qualche modo l’avrebbe convinta a fermarsi e ad aprire. La mamma avrebbe detto all’amica che cosa aveva appena fatto, confessando il gesto gravissimo. Pochi istanti dopo, sono arrivate le ambulanze del 118. Per la piccola, per miracolo ancora viva, è stato disposto il trasferimento immediato all’ospedale di Torrette. La mamma invece, che aveva soltanto lievi tagli, ha accettato di ricoverarsi in psichiatria. Gli agenti della squadra mobile hanno iniziato subito a sentire in questura chi poteva aiutare a ricostruire i fatti: il marito della donna, la coppia di coinquilini e una vicina. È emerso che il marito, per motivi di salute, era in procinto di tornare in India. La moglie avrebbe iniziato a temere che portasse con sé anche la bambina, e forse questo avrebbe scatenato in lei una crisi. La donna non aveva mai avuto problemi psichiatrici, vive in Italia da dodici anni, parla l’italiano e lavora come badante, mentre al momento il marito è disoccupato. Le preoccupazioni per questo imminente rientro in patria dell’uomo non sarebbero mai emerse in famiglia, lei non avrebbe mai manifestato dei problemi o delle angosce particolari. Per questo, il marito e anche la coppia di amici che vive con loro sono rimasti molto scioccati da quanto avvenuto.

Domenica, nel corso di un lungo sopralluogo condotto anche con la polizia scientifica, gli agenti hanno sequestrato in camera un coltello sporco di sangue, su cui ora si dovranno fare accertamenti, per verificare se sia stato usato sulla piccola e sulla mamma. La donna, comunque, è stata sottoposta a fermo come indiziata di tentato omicidio, aggravato dal fatto di avere commesso il gesto su un discendente.

Domani, probabilmente, in tribunale a Macerata si terrà l’udienza di convalida, chiesta dal sostituto procuratore Stefania Ciccioli. Per la donna è stato nominato difensore d’ufficio il legale Giulia Vitali, di Tolentino.

p. p.