
Ermanno Carassai, assessore ai lavori pubblici di Civitanova
A Civitanova serviranno tra i 5 e i 6 milioni di euro per intervenire sulla rete di raccolta delle acque bianche se si vuole mitigare il rischio di futuri allagamenti. Ieri in Regione c’era l’assessore Ermanno Carassai per rappresentare le richieste della città. "Il governo ha già stanziato fondi per le Marche, destinati alle prime opere post alluvione, ma entro venerdì i Comuni sono chiamati a far pervenire delle schede per dettagliare gli interventi più urgenti", spiega Carassai. Che, per Civitanova, ne indica almeno tre e tutti riguardano progetti su scolmatori e collettori fognari. "In via Castelfidardo – dice –, lo scolmatore realizzato negli anni ’50 non ce l’ha fatta a smaltire l’enorme quantità di pioggia e anche le fogne che confluiscono sul fosso Trabocco non sono riuscite a portare verso il mare tutta l’acqua". Stesso problema di tenuta per i collettori del quartiere di Fontespina e di quelli della zona sud. In via Saragat tanti garage e cantine finiti sott’acqua, conseguenza del tilt del collettore della Statale. Non è andata meglio in viale Vittorio Veneto "dove servono nuovi scarichi a mare. Sono le situazioni su cui occorre intervenire presto. I costi? Tra i 5 e i 6 milioni di euro. Speriamo di ottenere fondi regionali e se non bastano le opere verranno realizzate con la compartecipazione del Comune". Quanto ai danni patiti dai privati "per il momento – conclude Carassai – non ci sono risorse stanziate, sarà il passo ministeriale successivo".
Lorena Cellini