REDAZIONE MACERATA

Chiese l’iscrizione all’albo, ma non era ingegnere

Il difensore propone la misura dei lavori di pubblica utilità

Chiese l’iscrizione all’albo ma non era ingegnere

Voleva iscriversi all’albo degli ingegneri, ma non aveva il titolo per esercitare la professione. Per questo è finito nei guai un napoletano di 53 anni. Il fatto era successo all’inizio del 2020, quando il campano aveva depositato all’Ordine degli ingegneri della provincia di Macerata i documenti, chiedendo di essere iscritto all’albo. In particolare, aveva attestato di aver superato l’esame di Stato nella prima sessione del 2019, all’Università di Ancona. Erano stati fatti però dei controlli, ed era venuto fuori che il nome dell’uomo non risultava tra quelli che avevano superato quell’esame, e non era registrato negli archivi dell’ateneo. E così per il napoletano era partita la denuncia per il reato di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. Ieri mattina in tribunale a Macerata per lui si è tenuto il processo, davanti al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo. L’avvocato difensore Pietro Siciliano ha chiesto per l’imputato l’ammissione alla messa alla prova, cioè lo svolgimento di lavori di pubblica utilità o attività di volontariato per evitare la condanna. Il processo dunque è stato rinviato per avviare questa procedura.