
"Ho terminato i colloqui con tutte le persone che vivono ai container. La data di chiusura dell’area resta il 31 dicembre, è improcrastinabile. Stiamo aiutando e aiuteremo le famiglie che hanno difficoltà oggettive nel trovare una nuova sistemazione". A parlare è l’assessore alla ricostruzione di Tolentino Flavia Giombetti. Ribadisce che il villaggio container sarà chiuso per fine anno e spiega come l’amministrazione si sta muovendo in vista di questa data. "In totale sono rimaste 112 persone – afferma –. Tra queste, ci sono famiglie che vanno aiutate nel trovare una soluzione, come disoccupati, nuclei con bambini piccoli dove lavora un solo genitore, anziani, chi vive una condizione di disagio sociale, chi è senza auto. Le famiglie che invece hanno più di un reddito, con persone che lavorano, e non hanno particolari problemi devono cercare di attivarsi quanto prima. Resta infatti uno zoccolo duro, coloro che sono reticenti a lasciare l’area". I nuclei, di diverse etnie, vivono nel villaggio dal 2017. "I problemi che ci ritroviamo nella zona container potevano essere risolti in passato, se vi fosse stata la reale volontà di farlo – aggiunge Giombetti –. Ad oggi, la situazione è incancrenita ed è inevitabile il timore delle persone a ritornare ad una vita normale dopo cinque anni". Intanto in questi qualcuno sta uscendo. Come la 97enne Retulia Noé, detta Lia, l’abitante più anziana. "Le abbiamo trovato una sistemazione alla casa di riposo – continua l’assessore –, dove è stata portata ieri. Almeno non sarà più in una scatola di metallo. Per un altro signore invece abbiamo trovato posto all’edificio ex ospedaletto, e sarà assistito nelle pulizie per alcune ore. Ripeto aiuteremo chi ha davvero bisogno. Ma per chi in questi anni avrebbe potuto trovare un’alternativa e non l’ha fatto, ora è giunto il momento di muoversi. Perché il 31 dicembre è vicino". Nelle settimane precedenti l’assessore Giombetti ha convocato tutte le persone che vivono nell’area per verificare i requisiti relativi all’assegnazione degli appartamenti sulla base delle normative vigenti in collaborazione con l’assessorato ai servizi sociali. Aspetto dovuto al fatto che, all’interno dei moduli, ci sono anche famiglie con disagi e difficoltà ma non terremotate Per l’area sarà mantenuta la destinazione ad area emergenziale di Protezione civile, a disposizione dell’intera comunità dell’Alto maceratese.
Lucia Gentili

