"Civitanova Bandiera Gialla, ma non è una città per biciclette"

Le due ruote vengono attaccate dove si può: ma non ci sono rastrelliere a sufficienza per lasciarle come si deve

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Civitanova ha ottenuto la Bandiera Gialla come premio alla sua vocazione ciclabile, ma i servizi per chi sceglie le due ruote non ci sono. L’associazione ciclo ambientalista Fiab Costa Macerata-Fermo si è presa la briga di sondare la situazione in corso Umberto per concludere che nel pieno centro cittadino non ci sono rastrelliere a sufficienza per parcheggiare la bici. Non è un problema di poco conto perché su questo terreno piace mostrare tolleranza zero all’assessore Giuseppe Cognigni che, ogni volta che può, chiede alla polizia municipale di organizzare blitz per rimuovere le biciclette e multare i proprietari per averle lasciate attaccate ai pali della luce, della segnaletica stradale, ai tronchi degli alberi, non avendo rastrelliere su cui poggiarle. Ebbene, almeno sotto questo punto di vista la Fiab boccia Civitanova. "Oggi, passeggiando per il corso – scrive l’associazione in un post affidato alla sua pagina Facebook – abbiamo contato 67 auto che occupavano l’intera carreggiata su due file di parcheggi, e qualcuna era messa anche in doppia fila, pari in superficie a oltre un campo di calcio. Invece, 86 biciclette erano attaccate in ogni dove, non essendoci rastrelliere degne di questo nome in centro. Ma, alla fine, se le avessimo messe tutte insieme avrebbero occupato meno dell’area di rigore di un campo di calcio. Ora, si capisce perché è inevitabile che si inizi a ragionare per la mobilità delle biciclette e non più pensando a nuove strade per le auto". Quindi la Bandiera Gialla sventola su una città con carenza di spazi per le bici e che patisce anche l’assenza di piste ciclabili urbane. Non ne può vantare nemmeno un metro Civitanova, potendo offrire solo percorsi che si snodano lungo il litorale. Di segmenti ciclabili che mettano in connessione i vari quartieri non ce ne sono.

Lorena Cellini