Coronavirus Macerata 2 aprile. "Tamponi per tutti gli operatori sanitari"

Primi esami col sistema "drive in" a Santa Croce. Il direttore Lucia Isolani: "Attrezzati per controllare 150 persone al giorno"

I tamponi in auto a Macerata (Calavita)

I tamponi in auto a Macerata (Calavita)

Macerata, 2 aprile 2020 - Emergenza coronavirus, si parte oggi con i tamponi agli operatori sanitari: sarà data la priorità al personale che ha un’importante esposizione professionale, e mano a mano si cercherà di arrivare a tutti. L’Area vasta 3 ha una popolazione di 300mila abitanti. I positivi al Covid (dato aggiornato a ieri) sono 439, di questi 276 hanno sintomi come febbre (sopra 37.5), disturbi respiratori come la tosse o difficoltà a percepire il gusto e sentire gli odori, lacrimazione, dolori diffusi, mentre 163 risultano asintomatici.

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"Abbiamo in sorveglianza altre 608 persone perché sono sono state in stretto contatto con casi accertati, sono a casa in quarantena e stanno bene". A descrivere la situazione Lucia Isolani, direttore del dipartimento di prevenzione, che gestisce l’operatività dei tamponi e in più si occupa del controllo delle attività lavorative attualmente aperte. Sul fronte tamponi, ecco le strategie adottate. "Tenuto conto delle indicazioni regionali, nazionali e internazionali, la priorità è data ai soggetti sintomatici ospedalizzati, agli operatori sanitari in presenza di sintomi, ai soggetti fragili nelle case di riposo. Il direttore Maccioni tiene molto a che si abbia la massima attenzione nel rapporto con i sindaci che segnalano problemi in strutture per anziani, e ha fortemente voluto i tamponi per gli operatori. Priorità è data anche a chi presenta sintomi e ha caratteristiche di vulnerabilità per patologie precedenti (di fegato, di cuore, oncologiche), alle donne in gravidanza e ai soggetti che hanno più di 70 anni. Non abbiamo a disposizione un numero infinito di tamponi – specifica Isolani –, al momento ne possiamo fare 150 al giorno. Per gli operatori sanitari, procediamo al ritmo di 30 al giorno. Ciò significa anche formare gli operatori e avere a disposizione i kit di dispositivi. Si comincia da chi ha un’importante esposizione professionale, cioè 118, pronto soccorso e adi (assistenza domiciliare integrata). Seguiranno ematologia, oncologia, dialisi e radioterapia dove ci sono soggetti fragili".

"Prima non avevamo i tamponi, appena possibile è stato messo in atto il sistema velocemente - prosegue -. Sottoporre a tampone gli operatori è fondamentale, non solo professionalmente parlando ma anche dal punto di vista morale e etico, è una questione di rispetto". L’obiettivo è di fare il tampone a tutti gli operatori sanitari. "L’ipotesi è di utilizzare, un giorno, i test rapidi, che portano risultati dopo qualche ora. Il risparmio – precisa Isolani –, oltre che di tempo, sarebbe economico, basta pensare che un tampone costa circa 70 euro mentre il test rapido circa 10 euro. Il nostro sistema sanitario è gratuito, ed è da notare che ha dimostrato di reggere, anche quando sta per crollare".

Ieri, a Santa Croce a Macerata e al distretto di Civitanova, sono intanto iniziati i tamponi ddt, stile ‘drive-in’, effettuati senza bisogno di scendere dall’auto: il soggetto viene convocato dall’Asur tramite mail. "Abbiamo avuto un’ottima adesione e gli orari sono stati rispettati, abbiamo fatto il tampone a 35 persone – sottolinea Isolani –, st iamo chiamando per primi quelli che erano positivi e che devono rientrare al lavoro. Dopo due tamponi negativi, possono tornare in comunità. Il ddt permette di concentrare diverse persone e quindi un risparmio dei kit di protezione".

I tamponi vengono analizzati nei laboratori di Ascoli e di Fermo, è in corso di attivazione anche quello di Macerata. "Lavoriamo 12 ore al giorno – racconta Isolani –, siamo stremati, come tutti i colleghi. Sentiamo amministratori piangere al telefono. Una telefonata che ci ha fatto immenso piacere è stata quella del vescovo di Camerino Francesco Massara. Ci ha chiesto come stavamo e ci ha dato una parola di aiuto".