Cinque anni in cura per un tumore che non aveva, protesta in tribunale

Angiomi diagnosticati come metastasi. Moretti: “A sei anni dall’esposto ho diritto a una sentenza”

Macerata, Emilio Moretti e la figlia protestano davanti al tribunale (Foto Calavita)

Macerata, Emilio Moretti e la figlia protestano davanti al tribunale (Foto Calavita)

Macerata, 23 settembre 2014 - Cinque anni di cure per un tumore al fegato che non aveva. Cicli continui di chemioterapia all'ospedale di Macerata, fino alla scoperta, dopo una biopsia al Centro tumori di Milano, che quelle che erano state diagnosticate come metastasi erano in realtà angiomi. E' l'incredibile storia di Emilio Moretti, 56enne di Monte San Giusto, che oggi ha iniziato la sua protesta davanti al tribunale.

Perché all'incredibile vicenda medica, si è aggiunta quella giudiziaria. Da quando presentò l'esposto in Procura, nel 2008, sono infatti passati sei anni, senza che siano arrivate sentenze. "Adesso che dovrei trovare la serenità per riprendermi dalle cure che ho subito e da un'odissea che mi ha anche fatto perdere il lavoro - dice - sono costretto a trovare la forza per far chiudere questo processo".

Il caso giudiziario procede su due fronti: uno riguarda sei radiologi dell'ospedale di Macerata e del Santo Stefano, che sono sotto processo; l'altro è riferito a tre oncologi, per i quali era stata chiesta l'archiviazione, respinta però dal giudice che nel maggio 2013 aveva disposto nuove indagini per le quali aveva concesso sei mesi. E invece è passato più di un anno. "Credo di avere il diritto a una sentenza - aggiunge Moretti -. Un diritto che è mio come vittima di questa storia, ma che è riguarda tutti".