Dura accusa alla militarizzazione nelle scuole dei giovani israeliani

Stasera alla sala Gigli proiezione del documentario ’Innocence’ con cui il regista Guy Davidi dice no alla cultura delle armi.

Dura accusa alla militarizzazione nelle scuole dei giovani israeliani

Dura accusa alla militarizzazione nelle scuole dei giovani israeliani

Oggi alle ore 21.30, nella sala Gigli di Recanati, sarà proiettato il documentario Innocence di Guy Davidi, regista israeliano candidato all’Oscar in collaborazione con Amnesty International Ancona e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.

Innocence rappresenta un duro atto d’accusa contro la cultura delle armi che viene imposta ai giovani israeliani. "Fino a che punto la narrazione dell’Olocausto è storia e diventa invece uno strumento politico?" Con questa domanda, tanto provocante quanto attuale, il regista israeliano Guy Davidi interroga il suo Paese e ne realizza un ritratto, attraverso le storie di alcuni suoi giovani connazionali che hanno cercato di resistere all’imposizione della cultura della guerra. Storie mai raccontate perché viste come una minaccia nazionale. In Israele tutti i cittadini ebrei sono tenuti a prestare obbligatoriamente il servizio di leva che dura 32 mesi per gli uomini e 24 mesi per le donne.

Con Innocence il regista israeliano Guy Davidi rompe il silenzio sulle storie mai raccontate di ragazze e ragazzi israeliani che hanno cercato, senza riuscirci, di resistere all’arruolamento, pagandone un prezzo altissimo. Un lavoro di ricerca durato dieci anni nel quale Guy Davidi ha raccolto lettere, diari, video amatoriali e testimonianze per costruire un film dirompente, brutalmente concreto e incredibilmente poetico su cosa significa crescere in un paese che ti obbliga a diventare un soldato. Presentato nel 2022 alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia, e già distribuito in numerosi paesi, Innocence rappresenta oggi, a sei mesi dall’inizio del conflitto, un documento di grande importanza storica ed emotiva.

Guy Davidi è nato nel 1978 a Jaffa, in Israele. Gira e monta film fin dall’età di sedici anni: i suoi documentari sono stati proiettati in decine di festival cinematografici internazionali, locali, cinema e canali televisivi. Con Five Broken Cameras viene candidato all’Oscar per il miglior documentario, vince un Emmy Award e il premio per la miglior regia al Sundance Film Festival. Da anni vive e lavora a Copenaghen con la moglie e regista Maja Friis.