Il primo numero 12 in campo: Fabio Ballarini negli annali del calcio

Juventus-Foggia, cinquant’anni fa la sostituzione che entrò la storia

Fabio Ballarini, portorecanatese, dopo il debutto con gli Arancioni giocò con Foggia, Maceratese e Vis Pesaro

Fabio Ballarini, portorecanatese, dopo il debutto con gli Arancioni giocò con Foggia, Maceratese e Vis Pesaro

Macerata, 5 settembre 2015 – Torino: domenica 5 settembre 1965, cinquant’anni fa esatti. Al comunale si gioca Juventus-Foggia. È la partita di debutto del campionato di calcio di serie A che finirà nella bacheca dell’Inter dei record del mago Helenio Herrera.

Al 16esimo minuto del secondo tempo il portiere dei pugliesi Giuseppe Moschioni si infortuna dopo uno scontro in area col centravanti bianconero Vincenzo Traspedini. La panchina chiama la sostituzione. Al suo posto entra in campo il numero 12, ed è la prima volta nella storia del calcio italiano. Dentro quella maglia nera col 12 bianco appiccicato sulla schiena c’è un ragazzotto di 28 anni, portorecanatese, con trascorsi da ciclista e una lunga gavetta tra i pali. È Gastone Ballarini (Fabio per gli amici), 178 centimetri per 72 chili, tempra e carattere da vendere, uno che non ha paura di niente. Il grande giorno è arrivato: a Torino si scrive la storia del calcio e lui, che s’è fatto le ossa alla scuola degli Arancioni, è l’attore protagonista. La norma che permette la sostituzione del portiere in qualsiasi momento della partita è stata varata tra le polemiche appena qualche settimana prima dal consiglio federale.

È una rivoluzione. Per passare dalle parole ai fatti bisogna attendere domenica 5 settembre: Ballarini è il primo numero 12 in campo. E non sfigura. È a Foggia dal 1961 (in C, B e A), dopo il debutto con gli Arancioni in Ascoli-Porto Recanati di Promozione e il grande salto in serie C con la Vis Pesaro nel 1960 (poi passerà al Ravenna e alla Maceratese). Raccontano che un giorno l’allenatore Vincenzo Monaldi, il grande vecchio del calcio arancione, gli disse: «Fabio, tu potresti essere un bel portiere, vieni al campo sportivo». E lui non se lo fece dire due volte. Vincenzo ci aveva visto giusto. Tra i pali Fabio era un portiere dallo scatto felino, freddo quanto necessario, coraggioso come pochi nelle uscite. Uno da serie A. La morte se l’è portato via troppo presto nel 1982, a 45 anni. Ma il primo numero 12 aveva già fatto la storia.

Alessandro Caporaletti