
Da sinistra Paolo Squadroni e l’avvocato Massimo Luzi
Muove i primi passi la costituzione del comitato del Basso bacino del Chienti. I comitati civici Nova Urbs e Civitanova Unita, che da tempo denunciano i danni della mancata bonifica delle falde idriche, hanno convocato una assemblea pubblica per parlare con i cittadini. In questo modo hanno messo la prima pietra di un movimento che, dal basso, vuole portare tra le priorità della politica il risanamento delle zone con le falde idriche contaminate, e nel contempo definire un iter che obblighi gli enti pubblici a rispettare la normativa, a trovare cioè nei loro bilanci le risorse necessarie a bonificare i terreni inquinati. Il problema nasce trenta anni fa, dagli sversamenti abusivi delle fabbriche che effettuavano la lavorazione delle suole per le scarpe in pliuretano.
È partito con questi obiettivi l’incontro che i due comitati hanno avuto, principalmente, con i proprietari delle abitazioni che si trovano sul lotto della ex Silga Gomma (nel rione Risorgimento), una delle aree contaminate. Una cinquantina le persone che hanno risposto all’appello e che si sono confrontate con Paolo Squadroni, Giuliana Venturini, Domenico Bevilacqua e con l’avvocato Massimo Luzi, che hanno convocato l’assemblea per dare, intanto, una risposta alla lettera che queste famiglie hanno ricevuto dal Comune. Con questa lettera, si chiedeva ai proprietari delle case se fossero stati disposti a pagare la bonifica del terreno su cui vivono; alcuni di questi non avevano neppure idea del problema. I proprietari sono stati tra i primi a essere raggiunti dalla comunicazione inviata da Palazzo Sforza. La risposta non è difficile da immaginare, ma con quali metodi iniziare a dialogare con il Comune, e se farlo singolarmente oppure come comitato, sono stati gli argomenti discussi in assemblea.
"Abbiamo proposto loro una risposta collettiva e con l’avvocato Luzi, che ci supporta da tempo – spiega Paolo Squadroni – abbozzeremo un modello definitivo per rispondere agli uffici comunali. L’intenzione è costituire un comitato civico per il Basso bacino del Chienti e agire poi come tale. Quello dell’altra sera è stato comunque un incontro per testare la consapevolezza delle persone, così da poterle aiutare in questa fase. Abbiamo spiegato la situazione e chiarito un punto essenziale, e cioè che la normativa mette in capo a Comuni e Regione l’onore della bonifica".
Lorena Cellini