FRANCO VEROLI
Cronaca

Frase choc sulle vittime, Guzzini si dimette "Non volevo coinvolgere Confindustria"

Il presidente nella bufera, lettera di scuse agli associati: "Parole gravi e infelici, ma non rappresentano per nulla il mio pensiero . Negli ultimi mesi ho lavorato incessantemente per mettere in sicurezza le persone, anteponendo sempre la salute al business"

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di Franco Veroli

Travolto dalle critiche e dalle polemiche, il presidente di Confindustria Macerata, Domenico Guzzini, si è dimesso. Lo ha fatto con una lettera inviata agli oltre 450 associati, ai quali ha chiesto personalmente scusa per la frase pronunciata nel corso del forum "Made for Italy". "Mentre parlavo di crisi aziendale e occupazione, preso da quanto stavo dicendo, ho detto quella frase infelice, che non rappresenta per nulla il mio pensiero – ha scritto Guzzini –. Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo avere, anche se involontariamente, coinvolto Confindustria in questa spiacevole vicenda". E cosa aveva detto Guzzini con riferimento ai gravi problemi creati dalla pandemia? Ecco la frase: "Penso che le persone siano un po’ stanche di questa situazione e vorrebbero, alla fine, venirne fuori. Anche se qualcuno morirà, pazienza. Ma così, secondo me, diventa una situazione impossibile per tutti". Un’espressione che non è certo passata inosservata e ha scatenato le ire di sindacati, associazioni di categoria, forze politiche, cittadini che sui social si sono scatenati, tanto che Confindustria Macerata a un certo punto ha chiuso la sua pagina Facebook. Poi sono arrivate le scuse, che Guzzini ribadisce nella lettera. "Riascoltandomi, ho subito realizzato la gravità di quanto espresso e le mie scuse sono state tempestive e dettate da una profonda umiltà e da senso civico". Il presidente di Confindustria, quindi, evidenzia quello che ha sempre caratterizzato il suo impegno e il suo modo di fare, specie in relazione alla pandemia. "Negli ultimi mesi ho lavorato incessantemente per mettere in sicurezza le persone, anteponendo sempre la salute al business, usando un approccio col pensiero rivolto al benessere delle persone. Il periodo che stiamo vivendo porta noi imprenditori sotto stress, le nostre preoccupazioni quotidiane sono legate non solo alle nostre attività, ma anche e soprattutto ai nostri dipendenti, facendo di tutto per tenere in piedi le aziende, senza abbassare la guardia e mantenendo tutte le misure di sicurezza, perché la pandemia è ancora in agguato. Spero che una frase infelice e decontestualizzata non oscuri quello che fino a oggi è stato il mio operato". Quindi l’annuncio delle dimissioni, decise "per senso di responsabilità, dopo una breve riflessione", che saranno formalizzate oggi pomeriggio nel corso della seduta del consiglio direttivo, convocato per le 16. Domenico Guzzini, 61 anni, laureato in economia, presidente della Fratelli Guzzini di Recanati, azienda che produce oggettistica per la casa, era stato eletto presidente di Confindustria Macerata il 24 gennaio per un triennio (il mandato doveva scadere nel 2023) e aveva manifestato una grande voglia di fare, all’insegna di alcune parole chiave: contaminazione, vale a dire allargare lo sguardo e promuovere l’innovazione; condivisione, mettere in comune asset umani e professionali, aumentando la competitività; fare sistema, interagire con gli altri sulla base di obiettivi condivisi; inclusione, cioè favorire la partecipazione e sostenere la crescita di tutti sulla base delle idee. Poi è arrivata la pandemia, con l’epilogo delle dimissioni, che molti in realtà si aspettavano. "La disumanità di quella frase non è tollerabile, faccio fatica solo ad ascoltarla. Chi ha un ruolo di guida deve sempre pesare ogni singola parola", aveva attaccato Giorgio Ligliani, presidente della Cna di Macerata. "Quelle espresse da Domenico Guzzini sono parole inammissibili e inaccettabili", avevano tuonato Cgil, Cisl e Uil. "Valutazioni così fanno male", ha detto il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia. "Affermazioni agghiaccianti", le ha definite la deputata Pd e sottosegretario allo sviluppo economico Alessia Morani. E sono solo alcune delle tante condanne.