Gas, cavallette e catastrofi: che allegria!

Pierfrancesco

Giannangeli

Le vacanze sono finite e arriva l’autunno: cadono le foglie, ma pure l’umore. Allora, in ordine sparso: il gas alle stelle, l’energia elettrica idem, i rubinetti chiusi del Nord Stream 1, le bollette decuplicate, la guerra in Ucraina e quindi in Europa, la pandemia che di mutazione in mutazione sta sempre lì, la siccità anche se adesso piove, l’estate che - sentenziano quelli che se ne intendono - è stata la più fresca dei prossimi trent’anni, qualcuno con humor nero ha detto "ci manca solo l’invasione delle cavallette" e quelle da qualche parte sono pure arrivate. E così via deprimendoci, ciascuno può aggiungere alla lista quello che preferisce.

Ora un’autentica botta di vita arriva da un gruppo internazionale di studiosi, guidato dall’Università di Cambridge, che ha firmato uno studio recentemente pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze. E cosa dicono di bello gli studiosi? Che, a causa del cambiamento climatico, dobbiamo essere pronti a scenari definiti semplicemente "catastrofici" per l’intera umanità. Accidenti, che allegria. Però, per tutte le cause sopra citate, non è che l’affermazione ci possa cogliere proprio del tutto impreparati: siamo rassegnati quanto basta. Per inciso, questi scenari catastrofici ne comprendono alcuni più catastrofici di altri, e i peggiori dicono che la popolazione mondiale potrebbe essere decimata e, dato che ci siamo, si potrebbe addirittura arrivare all’estinzione della razza umana, tra la fame che provoca malnutrizione e malattie, gli eventi meteorologici estremi, ovviamente le guerre - con l’opzione disastro nucleare - e le malattie trasmesse da insetti diventati particolarmente aggressivi.

A proposito, nelle scorse settimane si è parlato appunto dell’aggressività, quest’anno più degli scorsi, della zanzara West Nile, ma da qualche giorno non se ne hanno più notizie. Vuoi vedere che anche le zanzare hanno trovato inospitale la Terra e hanno cambiato pianeta?